Attraverso un'app, i genitori possono monitorare le attività del proprio bambino. Non mancano le polemiche.
NEUCHÂTEL - Sta facendo discutere in tutta la Svizzera romanda la sperimentazione in corso a Neuchâtel. Lo racconta Arcinfo: in diversi asili nido del Cantone, grazie a un’applicazione i genitori possono monitorare in tempo reale le attività dei figli.
L'app - Le mamme e i papà, quindi, con lo smartphone, attraverso “Meeko” ricevono informazioni sul proprio figlio: guardano cosa ha mangiato, quante ore ha dormito e a che ora è stato cambiato il pannolino. Christelle Lebron Valdez, direttrice di una struttura privata, ha giustificato l’adozione del nuovo software con il risparmio della carta e con il miglioramento dei feedback dei genitori attraverso l’immediatezza delle notizie.
Sistema implementato con le foto - Nahidud Amaya, direttrice di un’altra struttura per l’infanzia, ha deciso d’implementare l’app inviando anche foto del bambino. «Richiede molto tempo - ha ammesso - però riceviamo molte meno telefonate e, inoltre, si è ridotto lo stress per il personale».
L'ok dei genitori - Le famiglie sono molto soddisfatte: «Se devo segnalare una malattia o un ritardo mi basta un click - spiega una mamma - all’inizio, ho passato molto tempo sull’app. Ora mi sono un po’ distaccata, però sono felice di avere sempre a portata di mano l’opportunità di sapere cosa fa mio figlio».
20 franchi al mese - In molti casi, non è obbligatorio utilizzare il software. Le famiglie che decidono di usufruire del servizio pagano una sovrattassa al momento dell’iscrizione. Si tratta, in media, di 20 franchi al mese.
Le voci contrarie - Non tutti, però, sono d’accordo. In particolare, le voci contrarie mettono l’accento sul rischio di finire in una logica di controllo. «Per i genitori sarà ancora più difficile isolarsi dai figli durante il giorno, soprattutto per le madri - spiega la docente universitaria Isabelle Collet - Come sarà la vita di un bambino cresciuto con questa costante sorveglianza? E il suo rapporto con il mondo? Potrebbe essere difficile per il piccolo sviluppare autonomia e fiducia in se stesso»