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SVIZZERA / RUSSIAI 10 svizzeri sulla "black list" di Putin, dall'imprenditore al mercenario

29.02.24 - 09:56
Un'inchiesta giornalistica del Tages Anzeiger ha identificato alcuni tra gli "hunted", ossia i ricercati dai Servizi di Mosca.
Keystone
Fonte Tages Anzeiger
I 10 svizzeri sulla "black list" di Putin, dall'imprenditore al mercenario
Un'inchiesta giornalistica del Tages Anzeiger ha identificato alcuni tra gli "hunted", ossia i ricercati dai Servizi di Mosca.

ZURIGO - Oltre 96mila nomi, per la precisione 96.572 ricercati internazionali. Questo il numero complessivo contenuto nella black list di Putin, quella dedicata alle persone non russe invise al Cremlino e per questo ricercate dalla giustizia russa. La lista nera è venuta a galla nelle scorse settimane grazie a un sito giornalistico indipendente che ha scaricato il file degli "indesiderati", pubblicato lo scorso 13 febbraio, in barba ai servizi segreti di Mosca.

Accanto ai nomi degli "hunted", ci sono i dati anagrafici, inclusa l'attuale residenza. Nel documento - non più segreto - manca però la motivazione che ha portato all'inserimento nella black list. Le conseguenze per i diretti interessati? Ebbene, per i ricercati il rischio più grande è quello di finire immediatamente ammanettati una volta entrati in territorio russo.

Inutile dire che in ogni paese si è cercato immediatamente di capire quanti e soprattutto chi potessero essere i connazionali ricercati dal Ministero dell'Interno russo. Svizzera inclusa, che nella black list c'è eccome, con dieci nominativi. Uno di questi - che chiede l'anonimato - è un uomo che è tornato a vivere nella Confederazione dopo 26 anni a Mosca e dopo aver partecipato alla costruzione della nuova ambasciata svizzera. Lo ha raggiunto telefonicamente la redazione del Tages Anzeiger, che riferisce la sorpresa dell’intervistato nell'apprendere che il suo nome è finito tra quelli che si devono guardare alle spalle, anche perché in Russia - a suo dire - non avrebbe mai avuto problemi.

Gli altri svizzeri? Il produttore di fertilizzanti di Basilea Andreas Zivy e un dirigente della sua azienda. «Il signor Zivy non è sorpreso che il suo nome compaia in questa lista», ha detto al Tagi un portavoce dell'azienda. Va però precisato che l'imprenditore era stato protagonista di una "battaglia" commerciale per l’acquisizione di un produttore russo di ammoniaca, oltre ad avere nell'oligarca Dmitri Masepin un avversario.

E come Andreas Zivy, ricercati sono anche altri due manager. Secondo il quotidiano zurighese si tratta di «un imprenditore informatico argoviese, titolare di un'agenzia di viaggi nel cantone di San Gallo e di un asset manager ginevrino con una società di investimento a Cipro». Ma a questo proposito, il Dipartimento federale degli Affari Esteri (DFAE) ha risposto alla redazione di Zurigo di «non essere a conoscenza di procedimenti penali o di atti penalmente rilevanti».

La storia di Avi Matola di Stein am Rhein è invece differente. Il 48enne, anche lui nella lista con i suoi due nomi, Avi Doron, è stato mercenario in Ucraina - cecchino per la precisione - nella resistenza ai russi. Il foreign fighter ha però ha anche un conto aperto con la giustizia elvetica: è ricercato anche dalla Svizzera per aver prestato servizio militare per un esercito straniero.

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