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SVIZZERA / SUDANL'ambasciata svizzera a Khartum è stata chiusa, il personale e gli accompagnatori sono in salvo

23.04.23 - 21:51
L'operazione è stata possibile grazie alla collaborazione con i partner «a partire dalla Francia», ha spiegato Ignazio Cassis
AFP
L'evacuazione condotta dai militari francesi.
L'evacuazione condotta dai militari francesi.
Fonte Ats Ans
L'ambasciata svizzera a Khartum è stata chiusa, il personale e gli accompagnatori sono in salvo
L'operazione è stata possibile grazie alla collaborazione con i partner «a partire dalla Francia», ha spiegato Ignazio Cassis

KHARTUM - Domenica sera il direttore del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Ignazio Cassis ha annunciato la chiusura dell'ambasciata svizzera in Sudan e la messa in salvo dei dipendenti e delle loro famiglie. L'operazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione con i partner, «a partire dalla Francia», ha spiegato il consigliere federale.

I sette membri del personale e cinque persone accompagnatrici hanno potuto essere evacuati in collaborazione con Paesi terzi, ha indicato in serata il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Le persone sono sane e salve, ha dichiarato il DFAE in un'e-mail a Keystone-ATS. Due sono in viaggio verso l'Etiopia, mentre gli altri sono stati evacuati a Gibuti grazie al sostegno francese. Il DFAE ha aggiunto che la Svizzera non sta organizzando la partenza dei cittadini elvetici dal Sudan, ma sta collaborando con i suoi partner per «aiutarli al meglio in circostanze difficili». I cittadini svizzeri interessati possono chiamare la helpline.

L'agenzia di stampa francese AFP aveva riferito in precedenza, facendo riferimento a fonti governative, che la Svizzera aveva chiesto aiuto alla Francia per l'evacuazione dei suoi cittadini.

Non tutti vogliono andarsene - Stando al DFAE, sono circa un centinaio i cittadini svizzeri in Sudan. Serge Bavaud, capo della gestione delle crisi presso il DFAE, in un incontro con i media venerdì a Berna, aveva precisato che la Confederazione non ritiene che tutti siano intenzionati a fare le valigie, anzi. Molti di essi hanno la loro vita in Sudan e alcuni hanno la doppia cittadinanza.

Fino a venerdì solo una decina di persone aveva in effetti espresso la volontà di andarsene.

Il caos in Sudan, già teatro di un colpo di Stato militare nel 2021, è scoppiato sabato scorso, con scontri fra le unità dirette dai due generali più potenti del Paese. All'origine, la rivalità politica fra Abdel Fattah al-Burhan, capo del Consiglio sovrano e quindi de facto capo di Stato, e il suo vice, il filorusso Mohamed Hamdan Dagalo, alla guida del gruppo paramilitare Forze di supporto rapido (Rfs).

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COMMENTI
 

Manang1404 1 anno fa su tio
mi sto immaginando gia' l'aereo italiano che torna indietro e dice ai passeggeri: "visto come stanno le cose, aspettate l'aereo francese". Comunque la storia insegna che il mondo va avanti con le collaborazioni. Questa storia e' relativamente piccola, pero' intanto e' stato possibile con gli accordi gia' precedenti su altre tematiche.

Guru82 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
Si però o impari a leggere gli articoli, e la differenza tra civili e personale dell’ambasciata… o lascia perdere…

Manang1404 1 anno fa su tio
Risposta a Guru82
Penso che qualche parente al seguito c'era. Non capisco però la tua critica. Cosa c'entra? Personale dell'ambasciata c'è anche il cuoco. Quello è civile e personale dell'ambasciata(passaporto diplomatico, etc)

comp61 1 anno fa su tio
importante é che ci sia sempre qualcun altro a salvarci le chiappe, che noi l`esercito lo abbiamo solo per far 3 o 4 settimane di vacanza all`anno.

Manang1404 1 anno fa su tio
Risposta a comp61
e in vaticano:)

Anti ch 1 anno fa su tio
Risposta a comp61
👍👍👍👍

Guru82 1 anno fa su tio
Risposta a comp61
E cert perché ti ta set vuluntari par na giö… cert..
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