Cerca e trova immobili

ZURIGO«Volevo soltanto ferirlo, non intendevo ucciderlo»

17.07.22 - 08:00
È iniziato il processo contro la 50enne che nel settembre 2020 aveva accoltellato il marito, sopravvissuto per miracolo
20min/hoh
Fonte 20Minutes
«Volevo soltanto ferirlo, non intendevo ucciderlo»
È iniziato il processo contro la 50enne che nel settembre 2020 aveva accoltellato il marito, sopravvissuto per miracolo
La donna rischia fino ai 13 anni di carcere per tentato omicidio, la sentenza è attesa per l'inizio di settembre.

MEILEN - I fatti risalgono a settembre del 2020 quando una donna 50enne ha assalito il marito con un coltello da cucina. Malgrado le serie ferite riportate, l’uomo è riuscito a sopravvivere. Giovedì la donna ha dovuto rispondere delle sue azioni davanti al tribunale distrettuale di Meilen, nel canton Zurigo. Durante il processo, l’imputata ha cercato di giustificarsi spiegando che era in uno «stato mentale catastrofico» quella sera. Non aveva intenzione di uccidere suo marito quando è giunto a casa sua. «È stata una decisione spontanea. Volevo che tutto si fermasse. Volevo fargli del male, non ucciderlo». Solo l’intervento tempestivo dei vicini di casa, allarmati dal baccano, avrebbe impedito alla donna di uccidere l'uomo. 

Chiesta una pena di 13 anni - Il Ministero Pubblico non ritiene però oneste le dichiarazioni dell'imputato. «È stato un atto premeditato, l'uomo si è trovato in pericolo di morte». Secondo le ricostruzioni, il marito aveva affittato un appartamento a Meilen nell'agosto 2020 e la donna era ossessionata dalla paura che non sarebbe più tornato da lei. Durante il processo, la vittima ha anche confermato le intenzioni omicida della moglie. «Prima te ne vai te, poi io», avrebbe gridato mentre lo colpiva l'uomo con il coltello. Il Ministero Pubblico ha chiesto una condanna a 13 anni di reclusione per tentato omicidio, pena sospesa in attesa di una perizia psichiatrica.

La difesa - Anche l'avvocato difensore ha concordato con la necessità di tenere la donna in clinica. Tuttavia, ritiene che l'atto non sia un tentato omicidio e che dovrebbe essere punito con una pena detentiva di cinque anni. «È stato un cortocircuito emotivo, un atto condizionata dalla rabbia», ha detto il difensore, che ha definito l'attacco con il coltello un «grido di angoscia». Il tribunale distrettuale di Meilen (ZH) emetterà la sua sentenza all'inizio di settembre.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE