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ARGOVIASparò ai ladri, nei guai un negoziante

16.05.22 - 19:51
La sparatoria avvenuta il 30 ottobre 2020 dopo un tentato furto a un negozio d'armi di Wallbach è a un punto di svolta.
Ti-Press
Sparò ai ladri, nei guai un negoziante
La sparatoria avvenuta il 30 ottobre 2020 dopo un tentato furto a un negozio d'armi di Wallbach è a un punto di svolta.
Un 32enne transalpino che faceva parte del gruppo di ladri è stato arrestato in Francia. Ma nei guai è finito anche l'armaiolo. Il Ministero pubblico di Rheinfelden-Laufenburg lo accusa infatti di tentato omicidio plurimo.

AARAU - Vi è (infine) una svolta nel caso di sparatoria avvenuta ormai diciotto mesi fa in un negozio d'armi di Wallbach (AG). Uno dei sei uomini che tentarono il colpo durante la notte del 30 ottobre 2020 e che vennero scacciati a colpi di pistola dal proprietario dell'armeria è infatti stato arrestato negli scorsi giorni dalla polizia transalpina in Francia. 

La Procura di Argovia, in una nota odierna, precisa pure che l'autore del tentato furto - un 32enne francese - è finito nel mirino degli inquirenti a causa di alcune ferite che lo hanno costretto al ricovero ospedaliero poco dopo i fatti. Ferite che gli erano state provocate dai colpi d'arma da fuoco del negoziante.  Nei confronti dell'uomo, il Ministero pubblico ha aperto un procedimento per tentato omicidio intenzionale, furto con scasso qualificato e infrazioni alla legge sul traffico stradale e alla legge sulle armi.

Ma il ladro non è l'unico a essere finito nei guai con la legge quella notte. Il Ministero pubblico di Argovia ha infatti deciso di aprire un incarto anche contro il proprietario del negozio d'armi. E il reato contestato all'uomo è di quelli pesanti: ovvero tentato omicidio plurimo. «A causa di diversi casi simili avvenuti in precedenza nella zona - precisa la Procura nella nota - la polizia cantonale aveva messo in guardia del pericolo il negoziante diverse settimane prima». 

Un avvertimento che l'uomo ha deciso di prendere sul serio. Ma a modo suo. «Ha deciso - precisa la nota - di tenere con sé una pistola carica, da usare in caso d'emergenza».  Il Ministero pubblico di Rheinfelden-Laufenburg lo accusa quindi di aver accettato il rischio d'infliggere «ferite gravi» o addirittura di «uccidere» quando quella notte ha sparato diversi colpi d'arma da fuoco contro i veicoli e i suoi sei occupanti. 

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