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Brasiliano ucciso a Hohenrain, respinti tutti i ricorsi

Confermata la pena al principale aguzzino e ai suoi complici.
tipress (archivio)
Fonte ats
Brasiliano ucciso a Hohenrain, respinti tutti i ricorsi
Confermata la pena al principale aguzzino e ai suoi complici.
I tre protagonisti dell'omicidio chiedevano invece la riduzione di pena
LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha respinto i ricorsi di tre uomini che hanno attaccato un gruppo di quattro brasiliani a Hohenrain (LU) nel 2009, uccidendone uno a coltellate. I tre chiedevano una riduzione di pena. Nell'agosto del 1019, il Tri...

LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha respinto i ricorsi di tre uomini che hanno attaccato un gruppo di quattro brasiliani a Hohenrain (LU) nel 2009, uccidendone uno a coltellate. I tre chiedevano una riduzione di pena.

Nell'agosto del 1019, il Tribunale cantonale di Lucerna aveva condannato a sette anni e due mesi di reclusione il principale imputato, un kosovaro 33enne che ha vibrato le coltellate fatali.

I due coimputati, un 28enne kosovaro e un 38enne macedone, erano stati assolti dall'accusa di mancato omicidio e condannati entrambi a tre anni e tre mesi di reclusione. Avevano inoltre ricevuto pene pecuniarie condizionali per ulteriori reati.

I giudici della corte suprema con sede a Losanna hanno respinto tutti i ricorsi ritenendo che il Tribunale cantonale di Lucerna ha proceduto correttamente nella valutazione delle sanzioni.

La vicenda - I fatti risalgono all'agosto del 2009. Un'ora prima dell'aggressione, uno dei brasiliani avrebbe preso a pugni il 28enne al Barfestival di Hochdorf, una specie di festa campestre. In seguito i tre balcanici, mentre viaggiavano in auto, si sono imbattuti nei brasiliani che camminavano su un marciapiede spingendo le loro biciclette. Hanno allora aggredito i quattro brasiliani disarmati facendo uso di un martello, uno spray al pepe e un coltello.

Il ventottenne che era stato colpito a pugni alla festa ha preso di mira il suo avversario. In aiuto di quest'ultimo è poi intervenuta la vittima, un 24enne brasiliano, domiciliato nel canton Lucerna.

Il principale colpevole si è poi rifugiato in Kosovo pochi mesi dopo il crimine. Solo nel 2015 la polizia è riuscita a interrogarlo in Kosovo. Questo è uno dei motivi per cui il procedimento è durato così a lungo.

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