«Sono alla ricerca di denaro, stile di vita e riconoscimenti»

Il criminologo Dirk Baier analizza le motivazioni e il modus operandi dei giovani ladri di auto di lusso intervistati da 20 Minuten.
ZURIGO - Dirk Baier è direttore dell'Istituto per la prevenzione della delinquenza e della criminalità presso l'Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW). Ha analizzato l’inchiesta sui ladri di auto di lusso Johnny e Bobby (nomi di fantasia), intervistati in esclusiva da 20 Minuten.
Alla ricerca di giustificazioni - «Per loro, il “vero” crimine è solo quello violento: hanno minimizzato le azioni compiute, sostenendo che non c'erano stati danni perché le auto erano assicurate. Però, attenzione: i criminali sono generalmente molto consapevoli delle leggi che infrangono: cercano semplicemente delle giustificazioni»
Il rischio del tradimento - Secondo Baier, Bobby e Johnny probabilmente vedono il rischio di essere traditi: «Ecco perché non reclutano tramite i social media, ma attraverso la loro cerchia di conoscenze. Agiscono razionalmente e scelgono alleati di cui si fidano».
«Non pensano al futuro» - I due ladri d'auto hanno le idee chiare su una cosa: chiunque rubi loro un'auto sa cosa rischia. Pertanto, gli incidenti non sono colpa loro. «Per loro – continua Baier – è una questione di soldi e di un certo stile di vita. Non pensano al futuro»
«Il reinserimento nella società? È possibile» - Tra le righe, Johnny e Bobby prendono in giro anche la società. «È un comportamento adolescenziale. La svalutazione di una vita normale è parte della performance, ma non significa che un reinserimento nella società sia impossibile».
Prodotto della società francese - Per Baier «questi due giovani sono il prodotto di una società francese che non si è sufficientemente interessata a certi gruppi di popolazione. Qui si nota molto di questa mancanza di prospettive. C'è qualcosa di universale in questa situazione particolare».



