L'aurora boreale sarà probabilmente ancora più intensa

Innescata dalle tempeste solari, ha emozionato molti svizzeri nella nottata fra martedì e mercoledì. Un nuovo spettacolo è già all'orizzonte.
Lo spettacolo a cui in molti hanno assistito, ieri, è stato causato da due tempeste solari che si sono fuse in una cosiddetta "tempesta cannibale" poco prima di raggiungere la Terra, rappresentando, secondo il servizio meteorologico statunitense NOAA, la tempesta più intensa del 2025.
Almeno fino ad ora, perché lo spettacolo non è ancora finito. Si prevede che l'attività solare in corso avrà un impatto sulle infrastrutture per tutto mercoledì e produrrà spettacolari aurore boreali anche nella notte fra mercoledì e giovedì.
Maledizione o benedizione? - L'evento scatenante per l'atteso spettacolo celeste è un'altra eruzione di massa coronale, in cui grandi quantità di plasma vengono espulse dal Sole nello spazio. Quando queste eruzioni raggiungono la Terra, come nei casi attuali, producono spesso spettacolari aurore boreali a quote più basse, ma nel peggiore dei casi potrebbero danneggiare in modo devastante le infrastrutture terrestri.
L'eruzione di massa coronale che potrebbe produrre nuovamente l'aurora boreale stanotte è persino più grande di quella che ha causato lo spettacolo a cui abbiamo assistito nelle scorse ore, spiega a 20 Minuten Louise Harra, fisica nord-irlandese a capo dell'Osservatorio fisico-meteorologico di Davos.
Ciò significa che l'aurora boreale potrebbe essere ancora più visibile rispetto a ieri. Chi ha un cielo limpido dovrebbe guardare verso nord e, con un po' di fortuna, potrà ammirare lo spettacolo causato dalle particelle solari ionizzate.
Le probabilità di osservare le aurore sono quindi buone, ma secondo Harra è già chiaro che la tempesta solare avrà altri effetti sulla Terra: «Eventi simili hanno già influenzato la navigazione e le comunicazioni radio in tutta Europa. I protoni carichi espulsi nello spazio durante l'eruzione potrebbero anche causare maggiori problemi di archiviazione nei satelliti e persino nei super computer».




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