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SVIZZERA

Come le "permacrisi" incidono sulla salute dei giovani svizzeri

Il 52% si sento sopraffatto dalle notizie relative alla crisi - non solo quelle che riguardano la propria comunità, ma anche a livello di nazione e di pianeta
Depositphotos (fizkes)
Fonte UNICEF
Come le "permacrisi" incidono sulla salute dei giovani svizzeri
Il 52% si sento sopraffatto dalle notizie relative alla crisi - non solo quelle che riguardano la propria comunità, ma anche a livello di nazione e di pianeta

ZURIGO - Un nuovo studio, condotto dalla Global Coalition for Youth Mental Health, un’iniziativa partenariale guidata dall’UNICEF con il settore privato, fornisce importanti informazioni sul disagio collettivo che adolescenti e giovani adulti in Svizzera provano di fronte allo stato attuale del mondo.

La rilevazione si basa su un sondaggio rappresentativo di oltre 5.600 persone della Generazione Z, di età compresa tra i 14 e i 25 anni, in sette Paesi (Giappone, Malesia, Messico, Sudafrica, Svizzera, Regno Unito, USA). In Svizzera, è stato preso in considerazione un campione nazionale di 400 persone tra i 14 e i 25 anni. Oltre alla sfida rappresentata dal persistente stigma legato alla salute mentale e dalle insufficienti offerte di supporto, lo studio mostra che i giovani adulti non solo sono sensibili alla problematica della salute mentale, ma desiderano anche assumersi responsabilità attive ed essere d'aiuto a chi si trova in difficoltà.

L'analisi dei dati svizzeri ha fatto emergere delle tendenze interessanti. Il 52% dei giovani intervistati si sente sopraffatto dalle notizie relative a crisi nella propria comunità, nel Paese e nel mondo. Questo evidenzia il peso psicologico delle “permacrisi” (neologismo nato per descrivere un contesto di crisi permanente), legate a una frequente esposizione a sfide globali come cambiamenti climatici, conflitti e incertezze economiche.

C'è poi il problema di parlare di salute mentale: il 42% degli intervistati ritiene che nelle scuole ci siano opinioni negative o pregiudizi verso chi ne parla. Inoltre, il 44% percepisce uno stigma sul posto di lavoro. «La salute mentale deve essere de-stigmatizzata. Ciò avviene solo se la società ha il coraggio di parlare apertamente dei propri sentimenti. Per questo è necessaria un’ampia attività di sensibilizzazione, dalla scuola al posto di lavoro», afferma Nicole Hinder, responsabile del settore Child Rights Advocacy, UNICEF Svizzera e Liechtenstein. «Scuole, aziende e politica in Svizzera hanno la stessa responsabilità nel promuovere la sensibilizzazione e l’informazione. È fondamentale coinvolgere i giovani nella progettazione delle iniziative: solo così le offerte risultano efficaci».

Allo stigma si aggiunge un problema di conoscenza limitata delle risorse: solo il 43% sa dove trovare supporto e servizi per la propria salute mentale e benessere, evidenziando significative lacune nell’accesso ai sistemi di supporto. E una percentuale ancora inferiore (42%) ritiene efficaci le misure e attività intraprese per affrontare stress, ansia o sopraffazione.

«Chiediamo che le iniziative per la salute mentale siano partecipative e che si riducano gli ostacoli per accedere al supporto, garantendo ai giovani l’aiuto di cui hanno realmente bisogno», conclude Hinder. Una percentuale molto elevata (70%) ritiene che le scuole dovrebbero svolgere un ruolo guida nel supporto alla salute mentale, mentre il 54% pensa che anche le aziende dovrebbero affrontare queste sfide. Se non ci sono le istituzioni, possono pensarci gli stessi rappresentanti della Generazione Z: il 69% degli intervistati ritiene di dover aiutare adolescenti e giovani adulti a gestire lo stress, l’ansia e la sopraffazione derivanti dalle notizie di crisi. Un terzo pensa di dover assumere un ruolo guida in questo.

Appello all’azione

UNICEF invita le aziende in Svizzera a unirsi alla Global Coalition for Youth Mental Health. Implementando i risultati dello studio in azioni concrete, i membri possono sostenere programmi che riducono lo stigma, migliorano l’accesso ai servizi di salute mentale e rafforzano le attività di sensibilizzazione. Insieme possiamo costruire un futuro in cui i giovani abbiano le risorse e le opportunità necessarie per rafforzare la propria salute mentale.

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