Svizzera sotto accusa: «Fa poco per la violenza di genere»

A denunciarlo è la Rete Convenzione di Istanbul nel suo rapporto pubblicato oggi
BERNA - La protezione offerta in Svizzera per la violenza di genere è insufficiente, con un voto complessivo di 3,0. Lo denuncia la Rete Convenzione di Istanbul nel suo rapporto parallelo pubblicato oggi. A otto anni dalla ratifica della Convenzione, e nonostante alcuni progressi puntuali, rimangono lacune nel finanziamento, legate alla frammentazione dovuta al federalismo e all'assenza di un approccio intersezionale.
Nel comunicato stampa si accusa la Svizzera di non rispettare i suoi impegni fondamentali. Mentre il Consiglio federale, nel rapporto del 26 settembre mette in evidenza i progressi compiuti, la società civile sottolinea l'insufficienza delle risorse finanziarie, il mosaico di competenze cantonali e la mancanza di una prospettiva internazionale, si legge.
Nella nota si sottolinea inoltre come nel 2025 la violenza di genere sia aumentato in modo allarmante, le rivendicazioni femministe e queer siano sempre più emarginate e i discorsi populisti di destra guadagnino terreno.
La Rete Convenzione di Istanbul critica la Confederazione in particolare per non avere ancora elaborato una strategia globale vincolante, per cui ad oggi l'accesso a una casa protetta, la possibilità di svolgere una visita medico-legale dopo un'aggressione sessuale o l'offerta di un'educazione sessuale inclusiva sono troppo casuali.
In particolare la mancanza di meccanismi di finanziamento stabili impedisce di garantire servizi di consulenza, programmi di prevenzione e offerte specializzate, ostacolando così tutti e quattro i pilastri della Convenzione, prevenzione, protezione, azione penale e coordinamento delle politiche.
La Rete sottolinea inoltre come l'approccio intersezionale «non consista nel rivolgersi separatamente a singoli gruppi specifici, bensì nel progettare tutte le misure in modo tale da tenere conto fin dall'inizio delle diverse realtà di vita».
Per questo Berna viene esortata ad «adottare una strategia nazionale globale, assegnare risorse umane e finanziarie sufficienti, integrare un approccio intersezionale e garantire un coordinamento obbligatorio e coinvolgere la società civile».
I miglioramenti del Governo - Il Consiglio federale ha annunciato settimana scorsa di voler ampliare le offerte d'aiuto per le vittime di violenza sessuale e domestica. Nel suo messaggio l'Esecutivo propone al Parlamento miglioramenti nei campi delle cure mediche, della documentazione medico-legale e dell'alloggio.
La Convenzione di Istanbul, uno strumento centrale nelle prevenzione e nella lotta alla violenza fondata sul genere, domestica e sessuale, è entrata in vigore in Svizzera il 1. aprile 2018. La sua applicazione viene sorvegliata dal Gruppo di esperti del Consiglio d'Europa contro la violenza sulle donne e domestica.




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