«Ecco come aggiriamo l'obbligo del lavoro in presenza»

Per molti dipendenti, le regole sul telelavoro «sono troppo rigide».
BERNA - Visite mediche, appuntamenti casalinghi con tecnici e artigiani (non sempre necessari), impegni personali improrogabili.
I risultati del sondaggio - Sono diversi gli escamotage usati dai dipendenti delle aziende per aggirare l’obbligo della presenza in ufficio e incrementare i giorni di telelavoro. A dirlo è un sondaggio condotto da Indeed su 500 dipendenti svizzeri.
Gli accordi informali - Sulla carta, il campione scelto ha a disposizione un solo giorno alla settimana di telelavoro. Ma, come si evince dalle risposte alle domande, le regole non vengono rispettate. Anzi, il 30,4% ha confessato d’aver raggiunto un accordo informale con i propri superiori per prolungare lo smart working, a patto che «il rendimento sia soddisfacente».
Come si aggira l'obbligo - Il 49% afferma di fissare consapevolmente impegni privati come visite mediche o appuntamenti con l’idraulico per non dover andare in ufficio. La grande maggioranza (59,8%) è insoddisfatta delle attuali regole. Chi viene obbligato a recarsi in presenza, spesso confessa di sparire dal posto di lavoro appena il capo se ne va.
L'esperta: «Regole troppo rigide» - Per dare un’idea della popolarità del telelavoro, il 46,8% sarebbe persino disposto ad accettare una riduzione dello stipendio pur di poter lavorare più giorni da casa. Per l’esperta di Indeed Stefanie Bickert, «il sondaggio mostra chiaramente che la maggioranza dei lavoratori percepisce spesso le regole esistenti come troppo rigide o poco flessibili».
L'altro sondaggio - Discorso diverso per i neolaureati: secondo un sondaggio compiuto dall’associazione diplomate e diplomati delle scuole universitarie professionali, gli ex studenti, una volta assunti, preferiscono lavorare un solo giorno da casa.




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