I paracaduti d'oro dei manager federali


Versate indennità di fine rapporto superiori a 350'000 franchi. Il motivo? Evitare fastidiose (e scomode) cause legali con gli ex funzionari
Versate indennità di fine rapporto superiori a 350'000 franchi. Il motivo? Evitare fastidiose (e scomode) cause legali con gli ex funzionari
BERNA - Essere manager di alto livello all’interno della Confederazione ha i suoi grandi vantaggi anche nel momento del licenziamento.
I paracaduti d'oro - Stando a quanto riportato dalla NZZ, infatti, dal 2021 al 2023 sono state concesse buonuscite d’oro per 14 funzionari comprese fra 49’000 e 363’000 franchi. In linea generale, la legge consente il pagamento di un'indennità di fine rapporto se i “dirigenti” perdono il posto di lavoro dopo l’insediamento di un nuovo consigliere federale.
Il parere del docente - È il caso, per esempio, di Albert Rösti, che ha riempito le posizioni chiave del Dipartimento con i suoi consiglieri di fiducia. Per Roger Rudolph, docente di diritto del lavoro a Zurigo, i paracaduti d’oro «si applicano solo se il Governo federale pone fine al rapporto di lavoro di un dipendente pubblico, e se quest’ultimo non è responsabile del licenziamento».
Il caso Gaudin - Tuttavia, l’esecutivo ha interpretato la legge in maniera, per così dire, “generosa” nei confronti dei suoi ex funzionari. Un esempio è quello dell’ex direttore del Servizio delle attività informative della Confederazione Jean-Philippe Gaudin, caduto in disgrazia nel 2021 a causa della gestione del caso Crypto: l’ex funzionario ha ricevuto una buonuscita di oltre 300’000 franchi.
La cattiva condotta di Diethelm -Un altro caso emblematico è quello dell'ex ufficiale dell'esercito Robert Diethelm, per diverso tempo al Dipartimento federale della difesa della protezione della popolazione e dello sport. L’uomo era balzato agli onori della cronaca tre anni fa per aver denigrato il suo capo Viola Amherd e il capo del DFAE Ignazio Cassis. Nonostante la “cattiva condotta”, ha ricevuto un'indennità di oltre 120’000 franchi.
Le dimissioni "volontarie" di Jordan - Un’altra cospicua buonuscita è quella ricevuta da Jean-Marie Jordan, per 17 anni direttore della Commissione federale delle case da gioco. Le sue dimissioni “volontarie” sono arrivate poche settimane dopo un’inchiesta giornalistica che rivelava irregolarità nel suo ufficio. L’indennità ricevuta, in questo caso, arriva vicina ai 250’000 franchi.
Le cose cambieranno? - Secondo Rudolph, il motivo di questa generosità da parte dell’esecutivo è da ricercare nella volontà, almeno in una parte dei casi, di evitare lunghe controversie legali. Le cose, però, potrebbero cambiare. Al Consiglio degli Stati si sta elaborando un disegno di legge per vietare le indennità di fine rapporto per i dirigenti dell’Amministrazione federale e delle società vicine al Governo.