L'iniziativa "Stop al blackout" è riuscita. Si torna a parlare di nucleare

Valide, dopo le verifiche, 125mila firme.
BERNA - L'iniziativa popolare federale «Energia elettrica in ogni tempo per tutti (Stop al blackout)», depositata il 16 febbraio 2024, è formalmente riuscita. Delle 126’707 firme depositate, 125’830 sono valide.
Il testo, sostenuto dai partiti di destra e da diversi attori economici, mira a garantire l'approvvigionamento della Svizzera, senza escludere la costruzione di nuove centrali nucleari. E intende (di fatto) ribaltare la decisione del 2017, quando il popolo svizzero approvò alle urne la nuova legge sull’energia (alla base della Strategia energetica 2050) che prevedeva la chiusura graduale degli impianti esistenti.
I promotori chiedono un «approvvigionamento elettrico sicuro e neutrale dal punto di vista climatico, essenziale per la società e l'economia». Concretamente, deve essere garantito in ogni momento, grazie a chiare responsabilità assegnate dalla Confederazione.
Stando al comitato, gli ultimi inverni hanno dimostrato che la Svizzera non produce abbastanza elettricità e che dipende da fornitori stranieri. Alla luce dell'attuale situazione geopolitica in Europa, la Svizzera deve produrre autonomamente elettricità rispettosa del clima. Affidarsi esclusivamente alle importazioni è pericoloso.
L'iniziativa è stata lanciata dal Club Energia Svizzera, un'alleanza di ambienti "borghesi". Nel comitato siedono rappresentanti dell'UDC, del PLR e del Centro, come anche diverse associazioni economiche.




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