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CAMERE FEDERALILegge sulla pianificazione del territorio, appianate le ultime divergenze

27.09.23 - 08:55
L'oggetto è pronto per le votazioni finali
Depositphotos (william87)
Fonte ATS
Legge sulla pianificazione del territorio, appianate le ultime divergenze
L'oggetto è pronto per le votazioni finali

BERNA -  Dopo un prolungato ping pong fra le Camere, c'è finalmente accordo totale in merito alla revisione della Legge sulla pianificazione del territorio. Oggi il Consiglio nazionale, allineandosi tacitamente agli Stati, ha infatti eliminato le due divergenze rimanenti. L'oggetto è quindi pronto per le votazioni finali.

Questa revisione parziale funge da controprogetto indiretto all'iniziativa popolare "Contro la cementificazione del nostro paesaggio (Iniziativa paesaggio)". Si tratta della seconda tappa della riforma sulla pianificazione del territorio. La prima, entrata in vigore nel 2014, concerneva lo sviluppo all'interno delle aree edificate. La revisione parziale della legge prevede di iscrivere nella Costituzione l'obiettivo di una stabilizzazione del numero di immobili nelle zone non edificabili.

A seguito dei vari passaggi del dossier fra i due rami del Parlamento, rimanevano in sospeso ancora due divergenze. Oggi la Camera del popolo, seguendo senza obiezioni le indicazioni della sua commissione preparatoria, ha sbrogliato la matassa e scelto di appoggiare le proposte dei "senatori". «Abbiamo trovato un buon compromesso 'alla Svizzera', sono contento che possiamo varare una revisione in materia dopo oltre dieci anni», ha detto a nome della commissione Mike Egger (UDC). Toni entusiasti ribaditi anche dall'altra relatrice, Christine Bulliard-Marbach (Centro), che ha parlato di «momento storico».

Il primo punto controverso riguardava le zone speciali che i Cantoni potranno designare nei loro piani regolatori. Esse potranno essere ubicate su tutto il territorio e non solo nelle aree montane come inizialmente auspicava il Nazionale. Un'ultima differenza concerneva invece le antenne di telefonia mobile. È stato deciso che tali infrastrutture dovranno essere raggruppate il più possibile e che potranno essere autorizzate al di fuori delle zone edificabili se questa ubicazione è chiaramente più vantaggiosa di quella all'interno di tali aree, sulla base di una ponderazione complessiva degli interessi.

 

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