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SVIZZERAInfermieri, venite in Svizzera. L'annuncio a Roma

11.11.22 - 12:25
La penuria è sempre più marcata: l'Ospedale cantonale di Aarau ha piazzato degli annunci nella capitale italiana
LinkedIn Kantonsspital Aarau
Infermieri, venite in Svizzera. L'annuncio a Roma
La penuria è sempre più marcata: l'Ospedale cantonale di Aarau ha piazzato degli annunci nella capitale italiana

AARAU/ROMA - Si cercano urgentemente infermieri e personale ospedaliero, in Svizzera, tanto che gli ospedali stanno ormai pescando direttamente oltre frontiera.

«L'Ospedale Cantonale di Aarau, nella Svizzera tedesca, cerca 10 infermieri di chirurgia, anche neolaureati», si legge ad esempio in un annuncio apparso nelle scorse settimane a Roma. Lo stesso è stato pubblicato anche su LinkedIn.

In realtà, l'annuncio non sorprende. La penuria di infermieri negli ospedali svizzeri è un problema noto da tempo, già da prima della pandemia. Ora, per di più, in molti si sono dimessi a causa delle condizioni difficili e c'è anche l'influenza stagionale che tiene a casa i lavoratori. Già nel corso del mese di settembre gli ospedali lamentavano un numero eccessivo di personale malato. «Dopo due anni con pochi casi, ci aspettiamo ora una grande epidemia di influenza» ha detto al portale Nau.ch Joakim Faiss, dell'Ospedale del Vallese.

Proprio nel cantone romando, le operazioni programmate sono state rinviate da metà ottobre, come ai tempi del lockdown. Ma ci sono situazioni simili anche in altre parti della Svizzera, e per diversi settori: non va dimenticato l'allarme lanciato dai pediatri.

L'aiuto dei vaccini
Le vaccinazioni contro il Covid e contro l'influenza stagionale, oltre a essere raccomandate visto il contatto con pazienti fragili, potrebbero servire a ridurre il numero di assenze per malattia. 

Quanti infermieri hanno deciso di fare le inoculazioni? Non è chiarissimo. Interpellati dal portale svizzerotedesco, i nosocomi hanno fornito informazioni molto diverse, tra loro. Questo perché i numeri non vengono più raccolti regolarmente, e la maggior parte delle strutture non ha perciò una visione d'insieme di quanti dipendenti siano coinvolti.

Ad esempio l'Ospedale Universitario di Zurigo si è detto fiducioso: «Siamo soddisfatti del numero di iscrizioni», mentre quello di Friburgo, che ha parlato di un terzo dei dipendenti inoculati, no: «Il numero di registrazioni è basso». Berna è invece al buio: il personale prenota gli appuntamenti tramite il Cantone.

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COMMENTI
 

M70 1 anno fa su tio
prima di tutto assorbire il personale locale disoccupato, permettere a tutti di accedere alla formazione..e ce ne sono che vogliono e se poi si necessita personale dall'estero lo si obblighi a trasferirsi in CH. ..forse non tutti sanno che qui da noi es. nelle case anziani te lo dicono chiaramente che vogliono solo frontalieri ..e infatti sono a quota 90% poi quando fanno le "capp* perchè non sono professionali e/o non hanno le qualifiche tra di loro tutto tace e c'è omertà! bisogna arrivare al punto di minacciare causa legale ..alla struttura ma i cari direttori che li assumono non li licenziano comunque. che schifo!

Polemico 1 anno fa su tio
Bhé certo... a chi inizia la formazione in Ticino fanno perdere la voglia di continuare ancora prima della fine del primo anno... Per poi? Assumere chi termina la formazione nella metà del tempo? Chiedo per un amico; ma non è che stiamo per caso andando nella direzione sbagliata????

Sarà 1 anno fa su tio
Oramai viviamo tra un allarme e l'altro... Si bloccano gli ospedali i nprevisione di qualcosa che non è per niente certo... Si sono licenziati o fatti licenziare infermieri per aver rifiutato di vaccinarsi. Non si fa niente per migliorare le condizioni di lavoro, almeno mettere in atto dei dispositivi che permettano alle infermiere che hanno lasciato la professione per maternità di riprendere il lavoro, magari a percentuale ridotta. E' scorretto andare in altri paesi a cercare infermieri, c'è carenza dappertutto e inoltre l'Italia ha investito nella formazione. Forse dobbiamo investire di puù da noi nella formazione e nel rendere più attrattiva la professione.

Galium 1 anno fa su tio
Risposta a Sarà
@Sarà Non è per nulla scorretto cercare infermieri all'estero se qui ma mancano. Alternative: 1) spendere nella formazione, ma costa tanto, e coi tempi che corrono....2) convincere i giovani a seguire questa strada, ma temo non sia per nulla semplice

saetta 1 anno fa su tio
Risposta a Galium
ribadisco quello già menzionato sotto.... se non mettessero il numero chiuso nelle scuole professionali del ramo sanitario sarebbe già un gran passo avanti!

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a Galium
@M70 - Faccio parte del consiglio di fondazione di una casa anziani e ti posso garantire che, se c'è, si dà precedenza a personale indigeno e in particolare i quadri devono risiedere in Ticino. Le case anziani che adottano il contratto collettivo ROCA o quello della città come Lugano, hanno buone condizioni di lavoro e un buon stipendio. Forse, e dico forse perché non conosco le condizioni, possono esserci problemi in qualche casa anziani privata che vuole fare utili. Ci sono disoccupate/i, anche non più giovanissime/i che intraprendono una formazione nel ramo, per lo più OS, ma non è una professione per tutti, si ha a che fare con persone in qualche modo fragili. @Galium - Secondo me, un'iniziativa del genere per prendere personale all'estero è quantomeno eticamente discutibile. Durante il covid si temeva che l'Italia non li lasciasse più venire da noi, allora tutti, ma proprio tutti, ritenevano indispensabile investire nella formazione di personale sanitario. Purtroppo, come sempre, abbiamo la memoria corta...

Galium 1 anno fa su tio
Risposta a Sarà
@Sarà sono in parte d'accordo. All'inizio dell'emergenza covid si fecero certi discorsi, ma tra il dire e il fare..., soprattutto in momenti come questo in cui tutti tirano la cinghia. Non mi pare di dover criticare l'iniziativa dell'Ospedale argoviese. L'articolo spiega i motivi e si cerca personale specializzato. Trovo peraltro penosi certi commenti sui frontalieri, che tra l'altro non c'entrano nulla col contesto dell'articolo

MammaLalla 1 anno fa su tio
Che non si sappia il numero dei vaccinati è la cosa più normale del mondo. Ognuno ha il diritto di fare le sue personali scelte e non ha nessun obbligo di divulgarle pubblicamente. Se manca davvero personale locale, benvenga che si trovi altrove, uniche condizioni che metterei è che ne siano verificate le competenze e che gli venga imposto di trasferirsi in Svizzera , con tutto quello che comporta... vantaggi e svantaggi

Lorenzo62 1 anno fa su tio
Risposta a MammaLalla
👍🏻👍🏻👍🏻

Gianca_Zurzi 1 anno fa su tio
io voglio essere curata solo da personale sfizzero

Frontaliereoriginal 1 anno fa su tio
Risposta a Gianca_Zurzi
Se sei in ticino, curati a casa...è praticamente impossibile soddisfare le tue richieste...

Duca72 1 anno fa su tio
Risposta a Gianca_Zurzi
Fai in tempo a morire!🤣

Milite Ignoto 1 anno fa su tio
Risposta a Gianca_Zurzi
😂😂😂😂

Lorenzo62 1 anno fa su tio
Risposta a Frontaliereoriginal
🤣🤣🤣

Meganoide 1 anno fa su tio
Alla faccia di chi dice che non vuole i frontalieri o che li vuole solo per i lavori più umili.

Frontaliereoriginal 1 anno fa su tio
🤣🤣prevedo versamenti di bile a gogò..

pardo54 1 anno fa su tio
Magari bisognerebbe chiedersi perché abbiamo penuria di personale infermieristico “locale”.

saetta 1 anno fa su tio
Risposta a pardo54
se non mettessero il numero chiuso nelle scuole professionali del ramo sanitario sarebbe già un gran passo avanti

Duca72 1 anno fa su tio
Risposta a pardo54
Forse perché è un lavoro che comporta rischi, sacrifici, molte ore di lavoro, puntualità, dedizione ecc. Prova a chiedere ai giovani in Ticino se sono disposti a tutto questo. Ma la risposta ce la danno già nell’articolo.

Lorenzo62 1 anno fa su tio
Risposta a Duca72
Il problema sta nella formazione e non nei giovani. Già alle Medie vengono creati alunni A e alunni B che non avranno accesso alle professioni sanitarie. Successivamente bisogna mantenere per tutto il ciclo di studi la media del 5 1/2. A queste condizioni ben pochi scelgono il settore sanitario
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