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SVIZZERA

Mutilazioni genitali femminili: 22'000 casi in Svizzera

«Molti migranti hanno un accesso insufficiente a servizi di sostegno adeguati», indicano le Ong.
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Fonte Ats
Mutilazioni genitali femminili: 22'000 casi in Svizzera
«Molti migranti hanno un accesso insufficiente a servizi di sostegno adeguati», indicano le Ong.
BERNA - Fino a 22'000 ragazze e donne in Svizzera sono a rischio o colpite da mutilazioni genitali femminili, indica oggi una coalizione di organizzazioni non governative (Ong) attive nella lotta a queste violenze, che si batte per garantire loro un ...

BERNA - Fino a 22'000 ragazze e donne in Svizzera sono a rischio o colpite da mutilazioni genitali femminili, indica oggi una coalizione di organizzazioni non governative (Ong) attive nella lotta a queste violenze, che si batte per garantire loro un accesso senza ostacoli ad aiuti appropriati.

Tutte le persone colpite hanno diritto a cure e consulenze mirate, ma in Svizzera c'è ancora una mancanza di servizi a loro rivolti, denunciano in un comunicato in occasione della Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, che si celebra domenica prossima, Caritas Svizzera, il Centro svizzero di competenza per i diritti umani e Salute sessuale Svizzera.

Molte ragazze e donne colpite da queste violenze, designate FGM/C (sigla derivata dalla denominazione inglese Female Genital Mutilation/Cutting), non sanno affrontare da sole l'argomento, circondato da un immenso tabù. Dipendono quindi da professionisti.

Allo stesso tempo, le FGM/C sono poco trattate nella formazione di personale attivo in ambito sociale e sanitario. "In definitiva, molte comunità di migranti hanno un accesso insufficiente a servizi di sostegno adeguati e alle informazioni sulla situazione legale in Svizzera", si legge nel comunicato delle tre ong che, assieme, costituiscono la Rete svizzera contro le mutilazioni genitali.

Punti di contatto regionali - È proprio per questo che la Rete sta creando punti di contatto regionali in tutto il paese, organizzando formazioni per il personale sanitario negli ospedali e svolgendo un lavoro di prevenzione, principalmente per comunità di profughi, spesso isolate ed esposte al problema delle FGM/C.

Solo con questo insieme di misure si può affrontare la complessità delle mutilazioni, scrive la Rete. Tuttavia, c'è spesso una mancanza di risorse finanziarie per garantire i servizi a lungo termine. Le tre ong fanno quindi appello alla responsabilità dei Cantoni. Anche il Consiglio federale, nel 2020, ha sollecitato i Cantoni a mostrare maggiore impegno.

La Rete svizzera contro le mutilazioni genitali è finanziata principalmente dall'Ufficio federale della sanità pubblica e dalla Segreteria di Stato della migrazione.

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