Cerca e trova immobili
SVIZZERA

La piccola Emma mette in ridicolo i genitori sui social

Al via una campagna di sensibilizzazione per rendere attenti sulla pubblicazione online delle foto dei figli
Instagram/Insta4Emma
La piccola Emma mette in ridicolo i genitori sui social
Al via una campagna di sensibilizzazione per rendere attenti sulla pubblicazione online delle foto dei figli
BERNA - Foto di bambini sui social media? Per sensibilizzare i genitori sulla protezione della sfera privata dei figli sul web, ecco che su Instagram è comparso un profilo che punta sul cambiamento di prospettiva. Si chiama @Insta4Emma... e pr...

BERNA - Foto di bambini sui social media? Per sensibilizzare i genitori sulla protezione della sfera privata dei figli sul web, ecco che su Instagram è comparso un profilo che punta sul cambiamento di prospettiva. Si chiama @Insta4Emma... e propone svariate fotografie (appropriate o meno) dei genitori di Emma.

Emma è una bambina di sette anni. Ed è emozionatissima, perché i suoi genitori hanno deciso di sposarsi e sono completamente immersi nei preparativi del loro matrimonio. Un momento che la bimba vuole condividere con familiari e amici, pubblicando foto e video su Instagram: dalla romantica proposta di matrimonio... alla mamma che si è appena svegliata e al papà in tuta da ginnastica.

Emma non si chiede se le immagini siano propriamente destinate a un vasto pubblico o se siano forse imbarazzanti per gli adulti immortalati. Questo accade anche agli adulti: esattamente come la piccola Emma, condividono nei media sociali foto dei propri figli che trovano carine o che li fanno sorridere, senza riflettere sulle possibili conseguenze.

A questo scopo il progetto «Insta4Emma» - promosso dalla piattaforma nazionale Giovani e media dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) - intende sensibilizzare per tutto il mese di ottobre con una dose di umorismo puntando su un cambiamento di prospettiva. La questione centrale è come i genitori, i nonni e le altre persone di riferimento possano pubblicare foto e video di minori senza ledere la loro sfera privata. Gli adulti svolgono infatti un ruolo chiave per quanto concerne la protezione dei dati e della personalità: in un primo momento sono loro a decidere per i bambini, quali dati, foto e video pubblicare online. In seguito, con l'avanzare dell'età dei bambini, devono insegnare loro (coinvolgendoli) ad agire con responsabilità e criterio, accompagnandoli e fungendo da esempio.

Raccomandazioni per i genitori

La protezione della personalità e della sfera privata è un diritto che si acquisisce alla nascita. Per garantire questa protezione, la piattaforma Giovani e media raccomanda a genitori e ad altre persone di riferimento di:

    • osservare il diritto alla propria immagine: tutte le persone ritratte devono acconsentire allo scatto e alla pubblicazione di un'immagine, anche i propri figli;
    • non postare foto o video in cui i bambini sono nudi o poco vestiti;
    • evitare di pubblicare foto o video che ritraggono i minori in situazioni imbarazzanti o sconvenienti, sebbene sul momento sembrino divertenti;
    • chiedere ai figli, non appena sono grandi abbastanza, se sono d'accordo con la pubblicazione di una foto o un video che li ritrae;
    • non pubblicare con foto e video dati personali e sensibili (in particolare nome e cognome, indirizzo, data di nascita ecc.); tenere conto del fatto che da una foto è possibile dedurre altre informazioni, per esempio in relazione al luogo in cui ci si trova o al domicilio;
    • assicurarsi che le foto e i video siano accessibili solo ai conoscenti;
    • verificare regolarmente le impostazioni della sfera privata delle reti sociali.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE