Affitti in aumento, l'Associazione inquilini chiede controlli

Le pigioni non sono diminuite nell'ultimo anno: lo rivela un'indagine dell'Ufficio federale di statistica
L'Associazione inquilini protesta: «Servono più controlli. Non si può scaricare tutto il peso sulla parte più debole»
BERNA - Se ne è parlato molto durante i mesi "caldi" della pandemia. E il tema non si è affatto raffreddato. Il virus ha regalato agli inquilini svizzeri uno sconto sugli affitti? Una risposta - negativa - arriva dall'Ufficio federale di statistica, che oggi ha aggiornato gli indici dei prezzi al consumo, tra cui anche quello delle pigioni.
Risultato: per lo sconto bisognerà ancora attendere. In realtà, guardando all'ultimo anno i prezzi delle locazioni in Svizzera non sono diminuiti, anzi. In agosto almeno, l'indice ha registrato un lieve aumento: più 0,4 per cento rispetto al mese precedente, più 1,4 in un anno. In totale, da dicembre 2005 le pigioni sono aumentate di oltre il 20 per cento.
Numeri che hanno mandato su tutte le furie l'Associazione svizzera degli inquilini (ASI). «Contrariamente a quanto numerosi media riportano, non vi è alcun allentamento dei prezzi dell’alloggio» si legge in un comunicato diffuso in mattinata. Negli ultimi 15 anni, sottolinea l'ASI, i prezzi dei beni di consumo sono cresciuti in media del 5 per cento: quelli delle abitazioni in affitto del 20,8 per cento.
«Per gli inquilini - scrive l'ASI - significa che la pigione rappresenta una parte disproporzionale nel reddito famigliare. Proprio ora in piena crisi dovuta al coronavirus, molta gente ha subito un calo delle entrate rispetto a prima e il carico rappresentato dalla pigione è ancora più gravoso».
Ma perché aumentano le pigioni? L'ASI punta il dito contro i grandi gruppi immobiliari, che hanno aumentato il proprio portafoglio negli ultimi dieci anni arrivando a possedere il 39 per cento degli alloggi in Svizzera - nel 2011 era l'11 per cento.
L’ASI chiede quindi che i redditi nel diritto di locazione possano essere controllati maggiormente. «Oggi la responsabilità è data agli stessi inquilini che devono contestare le pigioni abusive – domandando una riduzione della pigione o contestando un aumento. Il meccanismo odierno di controllo è molto debole e squilibrato, perché si basa sull’attivazione della parte inquilina» conclude il comunicato.




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