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Padre incestuoso: nulla da rimproverare alla Chiesa Mormone

«Si è cercato di sviare il problema in direzione di questa Chiesa. Ma il suo comportamento non trova alcun sostegno nel loro credo» secondo il rapporto presentato al Consiglio di Stato vodese
Keystone
Padre incestuoso: nulla da rimproverare alla Chiesa Mormone
«Si è cercato di sviare il problema in direzione di questa Chiesa. Ma il suo comportamento non trova alcun sostegno nel loro credo» secondo il rapporto presentato al Consiglio di Stato vodese
LOSANNA - Non vi è nulla da rimproverare alla Chiesa Mormone, il problema è da ricercare nel Servizio vodese di protezione della gioventù (SPJ). È quanto emerge dal rapporto presentato oggi da Claude Rouiller, ex pres...

LOSANNA - Non vi è nulla da rimproverare alla Chiesa Mormone, il problema è da ricercare nel Servizio vodese di protezione della gioventù (SPJ). È quanto emerge dal rapporto presentato oggi da Claude Rouiller, ex presidente del Tribunale federale incaricato dal Consiglio di stato vodese di fare luce sull'operato dei servizi sociali nel caso dell'uomo condannato a 18 anni di detenzione per aveva abusato in vari modi per diversi anni degli otto figli e della moglie.

Al termine del processo dell'uomo, condannato lo scorso marzo, la consigliera di Stato Cesla Amarelle aveva puntato il dito contro l'appartenenza dell'uomo alla Chiesa mormone: «Il controllo del padre sulla famiglia, sotto l'egida di un movimento religioso radicale» e «l'impotenza dello Stato» di fronte a questo fenomeno dovrebbe far riflettere. A distanza di sei mesi, l'ex giudice sconfessa le parole della ministra presentando l'inchiesta esterna commissionata dal governo vodese.

«Si è cercato di sviare il problema in direzione di questa Chiesa», indica Rouiller, spiegando le lacune e gli errori commessi dai servizi sociali, che tra le altre cose si sono rifiutati di cercare una collaborazione con i mormoni. L'ufficio regionale di protezione dei minori del Nord vodese non ha fatto alcun tentativo di avvicinarsi a loro, «contrariamente a quanto la direzione ha cercato di farci credere», rileva l'ex giudice.

«Non bisogna trarre dal mio rapporto conclusioni false e contrarie alla libertà religiosa», aggiunge Rouiller. «Il comportamento criminale dell'uomo non trova alcun sostegno nel credo e negli insegnamenti di questa Chiesa». Tuttavia, sostiene l'autore dell'inchiesta esterna, i fedeli di Yverdon (VD) che erano i più vicini alla famiglia avrebbero avuto il dovere morale di aiutare i bambini.

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