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Medicina complementare in assicurazione base: pochi a favore

Medicina complementare in assicurazione base: pochi a favore
BERNA - Benché l'80% degli svizzeri giudichi "utile e importante" la medicina complementare, solo un quarto (24 %) è favorevole ad inserirla nella lista delle prestazioni pagate dall'assicurazione malattie obbligatoria. La grande maggioranza (...

BERNA - Benché l'80% degli svizzeri giudichi "utile e importante" la medicina complementare, solo un quarto (24 %) è favorevole ad inserirla nella lista delle prestazioni pagate dall'assicurazione malattie obbligatoria. La grande maggioranza (64 %) pensa che le cure alternative debbano far parte delle assicurazioni complementari.

Stando ai risultati del "Monitoraggio della salute 2007", un sondaggio annuale realizzato dall'Istituto di ricerche "gfs.berna" per conto dell'associazione delle industrie farmaceutiche Interpharma, solo il 7 % delle 1228 persone intervistate auspica che l'assicurazione di base escluda assolutamente la medicina alternativa.

L'indagine presentata contrasta con un sondaggio condotto la scorsa estate dal comitato di iniziativa popolare "Sì alla medicina complementare", in base al quale il 79 % degli svizzeri erano favorevoli alla reintroduzione delle cure alternative nel catalogo dell'assicurazione di base. Secondo il direttore di gfs.berna Claude Longchamp, l'iniziativa, attualmente ancora pendente in parlamento, sarebbe oggi accettata dal 41 % della popolazione, contro il parere del Consiglio federale e della Commissione della sicurezza sociale e della sanità (CSS). Il divario tra i due sondaggi dipende secondo Longchamp dalla differente formulazione delle domande.

Nel luglio del 2005, il Dipartimento federale dell'interno di Pascal Couchepin, decise che le casse non erano più tenute a rimborsare la medicina antroposofica, l'omeopatia, le terapie neurali, la fitoterapia e la medicina tradizionale cinese (eccezion fatta per l'agopuntura).

ATS
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