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IL SORPASSO A... DUE RUOTEPossono prenderlo a pugni, ma dopo un attimo torna su

30.05.24 - 17:30
Il GP della Catalogna è servito a Bagnaia per iniziare a rimettere un po’ in chiaro le cose
keystone-sda.ch / STR (Joan Monfort)
Possono prenderlo a pugni, ma dopo un attimo torna su
Il GP della Catalogna è servito a Bagnaia per iniziare a rimettere un po’ in chiaro le cose
Il piemontese della Ducati è come un punching ball. Adesso però arriva il Mugello, altro esame difficilissimo.
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SCARPERIA - È un po’ come quei pupazzi da punching ball, che tu ti diverti a colpire ininterrottamente finché le forze ti sorreggono: quello va giù, ma un attimo dopo torna su pronto a ricevere il prossimo pugno. Francesco Bagnaia sta diventando un maestro in quest’arte del “mi piego ma non mi spezzo”, perché ogni volta che gli capita di inciampare, vuoi che sia per colpa sua, come sabato nella Sprint del Montmelò, vuoi che ci si metta un problema tecnico (a Le Mans), o un avversario desideroso di sperimentare se la leggi dell’impenetrabilità dei corpi sia vero o meno, e quindi lo centri senza preoccuparsi (Brad Binder a Jerez), Bagnaia cade, impreca un po’, si spolvera la polvere di dosso, e poi riparte. E, spesso, vince. 

È sempre stato uno dei suoi grandi punti di forza, per Pecco, il lasciarsi alle spalle i momenti negativi, cancellarli dalla mente per guardare solo davanti. Non avesse un carattere così solido e tenace, probabilmente un anno fa non sarebbe riuscito a ripartire dopo l’incidente al via proprio del Montmelò quasi come se niente fosse, prendersi due terzi posti solo pochi giorni dopo a Misano, e poi contenere, riprendere e, infine, battere Jorge Martin in quel finale di Mondiale dai nervi tesi. Così, non è stato strano vederlo vincere domenica a Barcellona dopo avere gettato al vento un successo nella Sprint che nessuno poteva più contendergli.

Quello che, semmai, ha dato ancora più valore al suo terzo successo stagionale, è stato il come lo ha fatto. Perché attaccare e passare Martin in quella stessa curva che lo aveva mandato gambe all’aria, una delle più insidiose del Mondiale per la sua conformazione in discesa e contropendenza, ha certificato che a Bagnaia gli attributi non mancano e che, anzi, più il gioco si fa difficile, più lui si diverte e riesce a tirare fuori un coniglio ancora più grosso dal suo cilindro. Il GP della Catalogna è servito per iniziare a rimettere un po’ in chiaro le cose ma, adesso, arriva un altro esame difficilissimo. Perché il Mugello è… il Mugello e lì vincere vale molto più dei 25 punti in palio della domenica. Bagnaia ci ha vinto nelle ultime due edizioni (nel 2023 fece filotto portandosi a casa anche pole e Sprint), era sulla strada giusta per farlo anche nel 2021, prima di gettarsi via all’Arrabbiata 2, è, indiscutibilmente l’uomo da battere. 

E mentre Martin e Marc Marquez lottano tra loro anche per prendersi la Ducati ufficiale 2025, lui può focalizzarsi solo su un traguardo: trionfare davanti alla sua gente per mettere altri mattoni nella rincorsa al terzo Mondiale. Perché possono prenderlo a pugni, lui può andare giù un attimo, ma quello dopo è di nuovo lì, pronto ad affondare il colpo.

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