«Macché inutile, il Mondiale per club è una grande occasione»


Il ticinese Gerry Gerosa - allenatore UEFA Pro - si è espresso in merito all'imminente inizio della nuova competizione: «Per gli amanti del calcio è un torneo affascinante, sono davvero curioso».
Il 58enne: «Sogno una finale fra il Manchester City e gli argentini del River Plate. Una “rivincita” che evoca suggestione e ricorda la famosa partita Inghilterra-Argentina ai Mondiali del 1986 con la “mano de Dios” di Maradona».
Il ticinese Gerry Gerosa - allenatore UEFA Pro - si è espresso in merito all'imminente inizio della nuova competizione: «Per gli amanti del calcio è un torneo affascinante, sono davvero curioso».
Il 58enne: «Sogno una finale fra il Manchester City e gli argentini del River Plate. Una “rivincita” che evoca suggestione e ricorda la famosa partita Inghilterra-Argentina ai Mondiali del 1986 con la “mano de Dios” di Maradona».
MIAMI - Nella notte fra sabato e domenica partirà ufficialmente il Mondiale per club del 2025, con il match del Gruppo A fra Al Ahly e Inter Miami (ore 2). Qualche ora più tardi scenderanno invece in campo nel Gruppo C Bayern Monaco-Auckland City (ore 18) e nel Gruppo B PSG-Atletico Madrid (ore 21).
In questo torneo FIFA – alla sua prima apparizione con il nuovo formato – si affrontano 32 club divisi in 8 gruppi da 4 squadre, dal 15 giugno al 13 luglio. Saranno presenti 12 formazioni europee, 6 sudamericane, 4 africane (CAF), 4 asiatiche (AFC), 4 della CONCACAF (nord America, centro America e Caraibi), una rappresentante oceanica (OFC) più l’Inter Miami di Lionel Messi, che ha ricevuto una “Wild card Host”. Fiumi di inchiostro sono stati versati criticando questa nuova competizione: il calendario troppo compresso, la fatica dei giocatori dopo una lunga stagione e il criterio di ammissione delle squadre, soprattutto per quanto riguarda proprio la formazione di Messi. Sono state poche le note positive finora riscontrate e a questo proposito si è espresso Jean-Pierre “Gerry” Gerosa, allenatore UEFA Pro.
Gerry, questo torneo è un’opportunità o una minaccia per il calcio?
«Ritengo personalmente che sia una grande opportunità, prima di tutto per i tifosi ma anche per i club e per gli stessi giocatori impegnati nella competizione. Quando è in programma un torneo estivo l’atmosfera è molto positiva, si respira “calcio” indipendentemente se gioca o meno la propria squadra del cuore, per cui per gli amanti di questo sport è una situazione affascinante. Si è inoltre sempre affermato che i club europei sono molto più forti – sia tecnicamente che tatticamente – rispetto a quelli d’oltreoceano, ma non c’è mai stato un vero confronto, se non in un paio di occasioni all’anno durante la Coppa Intercontinentale. La competizione in questione può confermare o meno questa teoria. Nel Mondiale per Club si affrontano squadre di continenti diversi, che mai avremmo potuto vedere all’opera, visto che le partite di questi campionati, definiti “minori”, non vengono trasmesse sui canali europei. Le formazioni più conosciute affrontano in un torneo internazionale – e non in insignificanti amichevoli – degli avversari di cui ignoravamo l’esistenza. Sarà molto interessante osservare come verranno interpretati i vari sistemi di gioco, constatare il diverso livello di condizione fisica e paragonare la differente tattica individuale o di squadra. Un modo diverso di vivere e vedere il calcio».
Cosa ti incuriosisce di più delle rispettive formazioni presenti?
«Per quanto mi riguarda sono curioso di ammirare diverse situazioni, come per esempio il 3-5-2 dell’Inter contro il 4-3-3 del River Plate. Gli argentini hanno vinto a fine aprile una partita giocata contro i rivali storici del Boca Juniors, che tatticamente si dispone come i nerazzurri. Oppure voglio vedere giocare la Juventus – la cui squadra ha un valore di 631 milioni di euro – contro l’Al-Ain, compagine degli Emirati Arabi Uniti, la cui rosa al completo vale 46 milioni di euro, la quotazione del solo Dusan Vlahovic (fonte transfermarkt). Sarà una sfida in cui Davide affronta Golia e sono curioso di vedere il risultato. Infine sono interessato al duello “epocale” fra Leo Messi e l’astro nascente del Porto, ovvero il 18enne Rodrigo Mora (classe 2007), che alla prima stagione con i grandi ha messo a segno 10 gol in 23 match disputati e che viene definito il nuovo Luka Modric. Sarà importante non lasciarsi influenzare dal valore finanziario dei giocatori, dalla loro età e dalle prestazioni che vediamo in TV, fra due squadre della stessa nazione».
L’evento non è stato pubblicizzato come altri tornei estivi, per cui per i tifosi sarà proprio una grande novità...
«Gli appassionati di calcio si apprestano a vivere, per una volta, un mese di sfide senza aver “subìto” settimane di preparazione alla competizione, come avviene normalmente prima degli Europei o dei Mondiali. In quei contesti le trasmissioni televisive intrattengono infatti i tifosi con statistiche, pronostici e curiosità di ogni genere fino a scomodare addirittura il mitico Polpo Paul – noto come “l’oracolo di Oberhausen”, che pronosticava i risultati ai Mondiali nel 2010 – oppure l’elefante Bubi, che prevedeva la vittoria della Germania nella partita di apertura di Euro 2024. Lasciamoci sorprendere, sono sicuro che ci divertiremo».
Ricordiamo che Gerry Gerosa ha una grande esperienza in qualità di analista delle squadre avversarie. Nella sua carriera il 58enne ha infatti collaborato con diversi allenatori di fama mondiale, su tutti Urs Fischer – a Basilea e all'Union Berlino – ma anche Giovanni Trapattoni quando allenava il Salisburgo e la nazionale irlandese. Per questo motivo sa bene che al Mondiale per Club non bisogna lasciarsi influenzare da nessun aspetto per giudicare il livello di un giocatore o di una squadra. La sorpresa è sempre dietro l'angolo...
«Ricordo che all’inizio della mia esperienza di analista delle squadre avversarie ho preso delle belle “cantonate”. Rimane indelebile nella mia mente l’esperienza con il Red Bull Salisburgo di Giovanni Trapattoni e Lothar Matthäus, nell'ormai lontano 2006. Il club mi mandò in Inghilterra a vedere una partita di campionato dei britannici del Blackburn Rovers - che avremmo incontrato in Europa - e al mio rientro dissi al Trap di stare tranquillo, perché ero sicuro che non ci avrebbero creato nessun problema e che avremmo passato facilmente il turno. Era la solita squadra inglese che correva, ma sbagliava molto a livello tecnico e anche tatticamente mostrava delle difficoltà. Così ho preparato l'analisi video per evidenziare le loro “lacune”, ma alla fine siamo stati surclassati. È vero che sbagliavano molto con la palla fra i piedi, ma perché la loro ottima tecnica individuale a volte era condizionata dalla loro grande velocità. Ed era anche vero che tatticamente non erano messi bene, ma solo perché cercavano di sfruttare al massimo le debolezze dell’avversario. Ci hanno dato una lezione di tecnica caratterizzata dalla velocità e dalle ripartenze lampo, per sfruttare gli spazi lasciati dagli avversari. Devo dire che mi aspettavo che il Mister mi avrebbe dato dello “Strunz”, ma per fortuna non l’ha fatto».
Vedremo cosa succederà allora...
«Come detto con questo torneo abbiamo la possibilità di vedere per la prima volta delle formazioni di club europei, confrontarsi con compagini di altri continenti a noi sconosciute e di difficile interpretazione. I giocatori potranno inoltre mettersi in mostra in questa parentesi estiva per strappare un nuovo contratto. Penso a Kolo Muani con la Juventus o a quei giocatori che puntano a trovare una nuova sistemazione per potersi valorizzare, dopo una stagione sotto tono (Vlahovic?). Ma anche testare allenatori come Chivu appena approdato all’Inter e che potrà conquistarsi la fiducia dei tifosi. Da non sottovalutare infine il monte-premi milionario che si contenderanno le società che partecipano a questo mondiale. Oltre a un ritorno di immagine, potranno rimpinguare notevolmente le proprie casse. Sogno una finale fra il Manchester City di Pep Guardiola – che deve riscattarsi da una stagione mediocre – e gli argentini del River Plate. Una “rivincita” che evoca suggestione e ricorda la famosa partita Inghilterra-Argentina dei Mondiali del 1986 con la “mano de Dios” di Diego Armando Maradona. Ma diciamocela “fuori dai denti”: finiti anche i campionati di calcio di “Seniori" e "Veterani”, questa manifestazione sarà una buona scusa per dire alle mogli: questa sera mi trovo con gli amici per vedere una partita del Mondiale per Club(...)».





