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Capitolo chiuso, capitolo da cominciare

Lugano, obiettivo raggiunto. Ma non c’è tempo per compiacersi
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Capitolo chiuso, capitolo da cominciare
Lugano, obiettivo raggiunto. Ma non c’è tempo per compiacersi
Si deve già cominciare a scrivere un nuovo capitolo.
CALCIO: Risultati e classifiche
LUGANO - È finita ma non è davvero finita. Una stagione è andata in archivio, è vero; di tempo per fermarsi e rifiatare però non ce n’è. E questo anche alla luce di quanto capitato nell’ultima settimana e di quel che accadrà nelle prossime...

LUGANO - È finita ma non è davvero finita. Una stagione è andata in archivio, è vero; di tempo per fermarsi e rifiatare però non ce n’è. E questo anche alla luce di quanto capitato nell’ultima settimana e di quel che accadrà nelle prossime.

Il Lugano ha tirato una riga sul 2024/25 ma non ha levato la penna dal foglio: allungando il tratto ha cominciato a disegnare il 2025/26.

L’ultima settimana di corsa, quella che ha garantito la partecipazione a una competizione europea, si è aperta con l’addio a sei giocatori (Valenzuela, Aliseda, Babic, Arigoni, Macek e Przybylko), ai quali il club ha deciso di non rinnovare il contratto in scadenza alla fine del prossimo mese. Il pari con l’YB è stato poi un passaggio verso un futuro che è già qui, che è già arrivato. Con il mercato da affrontare con grande determinazione per rinforzare una rosa che, complici anche tanti guai, si è dimostrata inadatta a competere ai massimi livelli. Quella parzialmente smontata di recente era buona ma non perfetta, e i risultati si sono visti da gennaio in avanti. Se vorrà portare avanti il proprio processo di crescita, tenuto anche conto del fatto che ormai lo stadio - che dovrebbe dare garanzie economiche e, dunque, maggior intraprendenza a livello di spesa - la società ticinese dovrà spendere. E dovrà muoversi in fretta, visto che già nella seconda metà di luglio scatteranno sia al torneo continentale - che sia Conference o Europa League non fa differenza - che quello nazionale. E per arrivare pronti ai primi impegni ufficiali (nei quali sarà già vietato sbagliare: degli errori potrebbero ripercuotersi sull’intera stagione) la squadra, con la rosa più completa possibile, dovrà già avere più settimane di lavoro nelle gambe.

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