«In nessun caso dovremmo prenderla come un premio»

Bruno Fernandes è stato duro - ma realistico - nei confronti della sua squadra prima della semifinale d'andata con l'Athletic Bilbao
Il capitano dei Red Devils sa bene che la stagione è stata sin qui estremamente negativa: «Sarebbe bello vincere il trofeo, ma non salverebbe la nostra annata».
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BILBAO - In casa United sembra passato un secolo dai tempi di Ferguson e della sua creatura, che per anni ha fatto la voce grossa in Premier e in Europa. Ora i Red Devils sono un “caso da studiare” e non imitare, tra milioni gettati al vento e risultati sovente deludentissimi. In campionato la squadra di Manchester è addirittura 14esima, mentre in FA Cup e in Coppa di Lega era uscita di scena ai quarti di finale.
Per salvare il salvabile resta l'Europa League, dopo il mezzo miracolo confezionato in extremis nei quarti contro il Lione, passando dal 2-4 al 5-4 negli ultimi sette minuti dei tempi supplementari. Stasera scattano le semifinali - l’altro incrocio è Tottenham/Bodo Glimt - e lo United fa visita all’Athletic Bilbao. Con la vincente dell’EL che si qualifica direttamente per la Champions League, la posta in gioco è alta.
Bruno Fernandes, capitano dei Red Devils, mantiene giustamente un profilo basso. «Se dovessimo vincere l'Europa League, sarebbe una vittoria in questa competizione, niente di più - ha spiegato il portoghese - In nessun caso dovremmo prenderla come un premio. Sarebbe bello vincere il trofeo, ma non salverebbe la nostra brutta stagione».
Di fronte in semi c’è l'Athletic Bilbao, che agli ottavi ha superato la Roma e nei quarti i Rangers. Per gli spagnoli sarà più di una semplice partita: mercoledì 21 maggio la finalissima si svolgerà proprio al San Mamés, lo stadio di casa dell'Athletic. «Se ci battono, giocheranno la finale in casa, quindi mi aspetto già un clima molto molto caldo. Dovremo essere preparati».