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LUGANOAutogol Tami: quell'esonero "chiesto" a Renzetti

09.04.18 - 21:33
Il mister non è stato licenziato tanto per gli ultimi risultati - comunque pessimi - quanto piuttosto per le anticipazioni sul suo futuro, che hanno destabilizzato l'ambiente
Keystone
Autogol Tami: quell'esonero "chiesto" a Renzetti
Il mister non è stato licenziato tanto per gli ultimi risultati - comunque pessimi - quanto piuttosto per le anticipazioni sul suo futuro, che hanno destabilizzato l'ambiente
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LUGANO - La notte ha portato consiglio ad Angelo Renzetti il quale, per nulla sbollita la rabbia dopo le esternazioni di Pier Tami nel post-partita di Basilea, ha deciso di chiudere immediatamente il rapporto lavorativo.

L'avventura del 56enne tecnico ticinese sulla panchina bianconera è dunque andata in archivio senza troppi sorrisi, "nascosta" da troppe ombre anziché resa preziosa da grandi luci. Partito con in testa un chiaro progetto, cominciata la propria sfida mettendo il gioco al centro di tutto, Tami si è trovato di fronte mille problemi. A un avvio convincente, ha infatti fatto seguito una profonda crisi autunnale. Gli screzi con il presidente hanno poi reso instabile il rapporto già a novembre. I risultati - quelli del campionato almeno, non certo quelli di Coppa Svizzera o quelli altalenanti dell'Europa League - in quell'occasione sono andati in soccorso dell'allenatore, che ha così potuto vivere una sosta serena. E ha potuto vedere i suoi correre a grandissima velocità anche a inizio girone di ritorno. Poi le sconfitte, le incertezze, i malumori... Il rinnovo di contratto che non è mai arrivato avrebbe dovuto far suonare un campanello d'allarme. Campanello che si è trasformato in sirena dopo Basilea. La prestazione "molle" e la comunicazione dell'addio che aveva il sapore di una resa: Tami si è alzato quasi volontariamente da una panchina divenuta improvvisamente scomodissima. Ha fornito un assist per un esonero imprevisto anche se non del tutto immotivato.

A questo punto, con Abascal (quasi certo) o Sforza, a Lugano non devono in ogni caso più pensare a quel che è stato. Piuttosto l'attenzione di tutti dev'essere rivolta verso un futuro che si chiama Thun, Sion e Grasshopper, ovvero ai tre match che, la prossima settimana, potrebbero decidere buona parte del futuro del club.

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COMMENTI
 

limortaccituoi 5 anni fa su tio
L'errore più grande nel calcio ticinese è stato non fondere le quattro società (chiasso, Lugano, Belli e Locarno) quando queste militavano tutte in challeng league, per creare un'unica squadra cantonale competitiva in Super in stile Sion.

Diablo 5 anni fa su tio
13 allenatori dalla stagione 2010-2011 senza contare gli innumerevoli giocatori fatti fuori "dalla cintola in giu"...ho i rinnovi tentennati quando il procuratore di turno non garbava piu....vedi ora Miajlovic.....

gabola 5 anni fa su tio
Autogol? A me sembra un assist riuscito alla perfezione...lugano calcio e ambri,pochi soldi e lottare per soppravvivere

moma 5 anni fa su tio
La scossa alla squadra. E' arrivata, ci voleva e credo farà del bene. E ora silenzio e remare, solo cosi ci sarà salvezza. Tami, Fu bravo con i giovani, ma con i grandi finora nulla.

Evry 5 anni fa su tio
Tami sarà un bravo allenatore ma mancha di determinazione e interventi adeguati alla situazione, apsetta troppo a effettuare cambiamenti fondamentali e neccessari !! Peccato, auguri per un futuro migliore.

siska 5 anni fa su tio
Mi dispiace che Tami non c'é più e non capisco come mai non ci sia mai stata una alchimia tra allenatore e giocatori... forse il tutto parte dalla dirigenza. Peccato.

matteo2006 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Gli allenatori cambiano i problemi rimangono forse bisogna cercare da qualche altra parte?

Diablo 5 anni fa su tio
Risposta a siska
@Matteo2006 concordo...

cambiamainagota 5 anni fa su tio
titolo forviante. Tami aveva deciso di non rinnovare con il Lugano, probabilmente ha visto il rischio della retrocessione che avrebbe "pesato" sul suo palmares e sarebbe stato ricordato con l' allenatore della retrocessione. Dare le dimissioni? voleva dire rinunciare ad un paio di mesi di stipendio. Quindi la soluzione migliore era indurre la società al licenziamento. Fantasia? forse, ma a volte ci si azzecca.....

matteo2006 5 anni fa su tio
Risposta a cambiamainagota
Il capitano abbandona la nave quando sta per affondare ... che signore.

Hardy 5 anni fa su tio
Qualcosa là dentro non andava più. È un peccato che non si riesca a costruire nulla di stabile, un progetto solido in Super League che sappia fare le sue oneste stagioni. Ogni volta è una bagarre con più esoneri che punti in campionato

cambiamainagota 5 anni fa su tio
Risposta a Hardy
sarà sempre una bagarre, visto che siamo la società di superleague con il budget minore. Come sarebbe possibile un campionato tranquillo che non metta in discussione squadra e allenatore? La stagione scorsa è stata un' eccezione a meno che subentri un magnate come nell' hockey, ma questa per il momento è fantasia.....

Libero pensatore 5 anni fa su tio
Risposta a cambiamainagota
Renzetti doveva vendere a Raiola e Betancourt quando ne aveva la possibilità. Da solo non è in grandi di far fronte ai costi che una squadra deve poter sostenere per ambire a rimanere nella massima serie in maniera duratura. Lui però è troppo orgoglioso per mollare e pretende che ci siano persone che mettano una barca di soldi in società senza che interferiscano nella gestione. Il Ticino è troppo piccolo per avere una squadra in super League, due in serie A di hockey etc. Sarebbe il caso di ridurre il numero di squadre e creare delle realtà che siano solide e che possano ambire a raggiungere successi importanti. Ma noi ticinesi siamo troppo campanilisti per capire questo concetti che in realtà solo banali e di semplice buon senso

matteo2006 5 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
Io lo trovo un discorso riduttivo, non puoi sempre accorpare per migliorare e se poi questa eccellenza non la si raggiunge cosa fai si continua o si scorpora di nuovo? Onestamente una società se può e ha le forze deve andare avanti da sola, se ad un certo punto non ha più le possibilità di farcela si chiude punto e stop o si fa un passo indietro cambiando categoria. Sarà pure che il Ticino è campanilistico ma è anche il suo bello e perdere questa sua peculiarità almeno per quanto riguarda il campionato di hockey sarebbe una perdita enorme, visto anche dove è arrivata la Svizzera negli ultimi anni e non ci è arrivata con un percorso di smembramento delle "piccole" realtà. Ci sono società piccole ma che hanno successi importanti non è sempre vero che chi è grande ha i soldi vince tutto, onestamente di queste realtà n'è pieno dovunque, come la nostra invece con una qualità tale almeno nell'hockey non ce ne sono molte. Il calcio per tornare al discorso principale la Super League è una barzelletta con un campionato a 10 squadre il Basilea che ha vinto (stravinto) gli ultimi 7-8 campionati adesso c'è una squadra a 65 punti quasi 20 di distacco dalla seconda, è un campionato ridicolo, che non porta a nulla nemmeno in campo internazionale a crescere come società e nazionale.

Libero pensatore 5 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Rispetto la tua opinione, e condivido ciò che sostieni per quanto concerne il calcio: in effetti si tratta di un campionato farlocco, ma lo è proprio perché esiste una società che ha mezzi finanziari che le altre possono solo sognarsi. Mi spiace ma in realtà chi ha i soldi vince. Ovviamente ci sono delle eccezioni, ma non possiamo fare un discorso generale basandoci sulle eccezioni. Per quanto concerne l’hockey ticinese, preferisco non esprimermi nei dettagli perché vorrei evitare sterili polemiche. Mi limito a dire che anche in quell’ambito siamo ben distanti dall’avete società che finanziariamente stanno in piedi come Dio comanda. Di fatto una realtà è sussidiata da un magnate e ottime buoni/ottimi risultati. Dell’altra non parlo per non suscitare isterismi, ma sappiamo tutti molto bene come stanno le cose

matteo2006 5 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
Parlando di hockey la Svizzera è ancora troppo piccola per fare come nei grandi campionati, che poi sono solo due davvero sopra di qualche scalino gli altri e la Svizzera è tra i migliori sono molto simili al nostro. Non dimenticare poi che con i sussidi a TUTTE le squadre e specialmente da quelle piccole sono usciti signori giocatori che magari in una grande società si sarebbero persi. Allo stato attuale delle cose il campionato di A e B li stanno sistemando abbastanza bene, troppo lentamente si fanno dei passi in avanti ma si sta facendo comunque un buon lavoro. Fino a che non ci sarà una vera lega cadetta non si potrà progredire rapidamente e fare come dici tu; si perderebbero troppi ottimi giocatori per mancanza di spazio. Per tornare al discorso base il campionato di Super League devono davvero fare qualcosa molto rapidamente perché stiamo perdendo anni oltre ad essere già molto indietro rispetto agli altri paesi. Cambiare il campionato allargare a più squadre dare qualcosa in più agli spettatori non sempre le solite 4 squadre. Discorso che vale anche per il campionato di hockey, la gente è stufa di vedere 4/6 partite con la stessa squadra magari nel giro di 1 mese. Abbiamo il potenziale, le strutture si e no ma quelle con il tempo, si può fare di più ma i cambiamenti devono venire dalle varie leghe.
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