Luisa Montalbetti vola sull'acqua per la Svizzera

La 32enne ticinese rappresenterà i colori rossocrociati ai Mondiali di wakeskate di Abu Dhabi
La 32enne ticinese rappresenterà i colori rossocrociati ai Mondiali di wakeskate di Abu Dhabi
ABU DHABI - Un onore che capita a pochi, Luisa Montalbetti rappresenterà la Svizzera ai Mondiali di wakeskate che prendono il via oggi ad Abu Dhabi. “In effetti nel nostro Paese siamo in poche a praticare questa disciplina - ha spiegato la 32enne - io sono comunque pronta e motivata”.
Da dieci stagioni insegnante di sci e snowboard d’inverno in Engadina, la ragazza di Vira Gambarogno ha scelto il wakeboard come occupazione estiva, dopo un’incidente al ginocchio ha però virato per la nuova disciplina. “Grazie ad un traino, che può essere una barca, un winch, un jet ski o come nel mio caso un cable (cavo), percorro su una tavola un circuito superando gli ostacoli che fuoriescono dall’acqua. Prima avevo i piedi fissi, ora no e il tutto è diventato molto più tecnico, perché basta un nulla per fare splash, mentre di cadute ne sono permesse solo due. È quindi molto più selettivo”.
Luisa scappa a Milano per allenarsi perché in Ticino le strutture scarseggiano. “I divieti e i prezzi nel nostro Cantone sono esorbitanti - ha raccontato - 50 franchi per 15 minuti, mentre per un’intera giornata all’Idroscalo bastano 30 euro. I giovani quindi hanno difficoltà e tutti i ticinesi corrono in Italia. In Svizzera c’è un cable inutilizzabile vicino a Neuchâtel. Tutta un’altra cosa in Germania, Francia e naturalmente in America dove è nato. Se devo consigliare un posto Thailandia e Filippine, lì sono molto avanti, potendo lavorare tutto l'anno”, come si può vedere nel video.
Nel 2010 Luisa è arrivata seconda. “È andata bene, facendo quello che sapevo fare. In Turchia è stata la prima volta che è stato ammesso il wakeskate per le donne, eravamo in poche ed è stata una sorpresa per tutte, il bello è stato trovare qualcuno con cui condividere la mia passione. Ci siamo conosciute pian piano e siamo rimaste in contatto, ora ci scambiano informazioni e video. Il livello è simile, basta un errore e vince l’altra, ci vogliono chilometri per migliorare”.
Come sempre l’aspetto economico per gli sportivi riveste un problema fondamentale. “A settembre in Germania ho vinto per la prima volta un premio in denaro, altrimenti posso contare solo sugli sponsor che mi aiutano con il materiale e i vestiti. Qualcosa cambierà il prossimo anno, quando questa disciplina entrerà a far parte della Federazione nazionale di sci nautico, sarà importante per le trasferte, ma anche per il supporto, lo scorso anno la bandiera me l’hanno data quelli dell’organizzazione, le altre nazioni invece avevano allenatori, fisioterapisti, fotografi… Sarà bellissimo non essere più sola!”.
L’attenzione però sta aumentando, basta pensare che nel 2010 sono state organizzate 23 gare, di cui 13 in Francia, mentre quest’anno sono già 43, anche il mondo pubblicitario si è accorto che il pubblico aumenta e approfitta di una nuova entusiasmante disciplina.








