Gianluigi Lodetti, il decano delle stoccate

A 78 anni il maestro del Circolo SAL di Lugano non ha alcuna intenzione di appendere la spada al chiodo. E per aprile sta organizzando un torneo internazionale Open.
A 78 anni il maestro del Circolo SAL di Lugano non ha alcuna intenzione di appendere la spada al chiodo. E per aprile sta organizzando un torneo internazionale Open.
La scherma a Lugano è Gianluigi Lodetti, per tutti “il maestro”. Grazie a lui questo sport ha saputo ritagliarsi il suo spazio sulle rive del Ceresio. Dopo una brillante carriera agonistica, iniziata all'età di nove anni a Milano, e il diploma all’Accademia nazionale di scherma di Napoli, ha scelto di allenare, ottenendo una serie incredibile di risultati a livello nazionale ed internazionale.
Lodetti arrivò a Lugano nel 1970 dopo aver vissuto per dodici anni a Zurigo. Iniziò a lavorare in una piccola palestra, ma ben presto, seppur con fatica, cominciò a vedere i primi frutti. “Capii che era la strada giusta da percorrere - racconta - Poi il signor Bernasconi, presidente di una società locale in cui erano presenti diversi maestri provenienti dall’Italia, mi propose di unire le forze. Lui si sarebbe accollato le spese ed io avrei avuto carta bianca per costruire la squadra. Fu allora che prese il via l’avventura del Circolo Scherma SAL Lugano”.
I giovani mantengono in forma
Lodetti ha forgiato atleti capaci di primeggiare a livello nazionale e di ottenere risultati prestigiosi anche in campo mondiale. Lo incontriamo nella sua palestra di via al Chioso, durante uno dei suoi innumerevoli allenamenti, in mezzo a una moltitudine di ragazzini. “Sono loro, con il grande entusiasmo, che mi danno la forza di andare avanti. E poi, grazie a Dio, sono sorretto da una buona condizione fisica”. Avere 78 anni e non dimostrarli. “Eh no, un po’ li sento… - ammette - Lavorando, però, dimentico qualche acciacco. Andrò avanti fin che la salute mi sorreggerà”.
Lodetti è meticoloso, non trascura nulla e ogni stoccata ha una sua precisa spiegazione. Dialoga con gli atleti, poi si riprende a combattere, e sorride, soddisfatto, “perché vedo che i ragazzi si impegnano e vogliono apprendere i miei consigli. Se c'è questa linea diretta, allora ci sono ottimi presupposti per allenarsi e progredire”.
Lodetti dedica moltissimo tempo alla causa sportiva. La sua casa sta dall'altra parte della strada. La moglie deve avere tanta pazienza, visto che lo vede soltanto per pochi attimi. “Laura ha capito le mie necessità e mi ha sempre sostenuto - afferma il maestro - Anche quando ero spesso in trasferta e guidavo la nazionale”. Cosa offre la scherma ad un atleta? “Tante emozioni. Per emergere occorrono agilità, colpo d'occhio, furbizia, eleganza e una preparazione mentale molto solida. Questo è uno sport totale”.
Un album infinito di ricordi
Scegliere i ricordi più belli è impossibile: Lodetti ne ha vissuti in quantità industriale. “E’ indimenticabile il primo titolo nazionale, vinto nel 1983 nel concorso a squadre e nell'individuale. Avevamo un team giovane che già negli juniores aveva conquistato degli allori nazionali. Fu una grande soddisfazione. Il secondo ricordo è legato a Isabella Tarchini, quando fu selezionata per le Olimpiadi di Atlanta. Un riconoscimento che ci rese molto orgogliosi”.
Ma ci sono altri atleti che, sotto l’ala protettrice di Lodetti, hanno saputo scrivere pagine indelebili: “Amedeo Caflisch, Franco Cerutti, che ha partecipato ai Mondiali ottenendo il nono posto nella spada fra gli juniores, Fabio Trojani, dieci volte campione svizzero, e tanti altri. Sono almeno una ventina i ragazzi che si sono distinti ai più alti livelli. Siamo stati e siamo tuttora una piccola realtà, ma in Svizzera facciamo paura a tutti”.
In aprile i campioni sbarcano a Lugano
La scherma a Lugano è in attesa di una nuova generazione. “Molti atleti sono andati via per studiare all’università – afferma Lodetti - ma i piccoli stanno crescendo molto bene. Ci vorranno cinque o sei anni per vedere i primi risultati”.
Nel frattempo il Circolo Scherma SAL Lugano organizza in aprile, al Palamondo di Cadempino, un torneo internazionale Open. Vi parteciperanno atleti conosciuti, alcuni di primissimo livello come l'italiano Milanoli, già campione del mondo. “Dovrebbero accettare l'invito almeno 300 atleti. Lo spettacolo è assicurato. Spero che la scherma possa davvero entusiasmare il pubblico”.
(GLM/MG)





Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!