Cerca e trova immobili

BELLINZONARiappropriamoci di Piazza Indipendenza

09.04.21 - 17:44
Pietro Snider, candidato per il Consiglio comunale di Bellinzona, Lista 2 – Unità di sinistra
Pietro Snider
Riappropriamoci di Piazza Indipendenza
Pietro Snider, candidato per il Consiglio comunale di Bellinzona, Lista 2 – Unità di sinistra

BELLINZONA - Piazza Indipendenza, fino agli anni Sessanta l’agorà di Bellinzona, un pregiato gioiello urbanistico e storico circondato dalla cinta muraria che sale verso il Castello di Montebello, dalla quattrocentesca Chiesa di San Rocco e dall’obelisco del primo centenario dell’indipendenza del Canton Ticino (1903), monumento che riporta l’epigrafe dal Guglielmo Tell di Schiller (“Esser vogliamo un indiviso popolo di fratelli eternamente stretti nella sventura e nel periglio…”), è oggi purtroppo quasi totalmente sacrificata al traffico automobilistico. Pur consentendo ancora il flusso dei veicoli, questa piazza meriterebbe di essere valorizzata con una più ampia superficie pedonale e un decoro degno della sua importanza, per permettere alla popolazione bellinzonese e ticinese, oltre che a chi visita Bellinzona, di riavvicinarvisi e riappropriarsene come comunità, ritrovandovi – oltre che la bellezza – anche quel messaggio di unità, forza e coraggio del quale tutti e tutte abbiamo bisogno per affrontare assieme a testa alta il prossimo pezzo di strada.

In un periodo storico difficile, marcato dagli strascichi della pandemia e da un mondo in rapido mutamento, a fronte del percorso irto di difficoltà che inevitabilmente si staglierà di fronte a noi negli anni a venire, è fondamentale che le comunità delle quali facciamo parte formino un fronte compatto, unito e solidale, ergendosi come un unico organismo in grado di resistere intelligentemente all’impatto per poi riprendere vigore e tornare a crescere.

È concreto il rischio che vi sia chi, comprensibilmente impaurito dalle prospettive di tempi grami, sarà tentato di salvare la pelle rifuggendo le proprie responsabilità e badando egoisticamente solo ai propri interessi, anche a costo di ledere quello degli altri. Ecco perché, in questo delicato momento, i rappresentanti del popolo eletti nelle istituzioni devono fungere da esempio e da guida, alimentando il dibattito politico con un confronto sano e serio di opinioni basato su dati, argomenti e approfondimenti, sempre nel rispetto reciproco e nell’interesse della cittadinanza, rifuggendo come un focolaio di peste sterili polemiche, puerili attacchi personali e cavalcate disgreganti che altro non fanno che avvelenare inutilmente un clima già saturo e insofferente.

Chi ha scelto di fare politica deve mantenere al centro della propria azione gli interessi della comunità nel suo insieme. Una comunità costituita da persone, ognuna diversa, con la propria storia, le proprie capacità e difficoltà, ognuna con la propria dignità che va difesa, con diritti e doveri. Dai nostri vicini di casa agli abitanti dei quartieri che più frequentiamo, dalla nostra città alla regione, dal Cantone al mondo intero, tutti noi siamo interconnessi in un modo o nell’altro. La nostra identità e il nostro benessere sono lo specchio delle diverse comunità in cui viviamo, di cui facciamo parte, e – come recita la Costituzione federale – la forza di un popolo si commisura al benessere dei più deboli dei suoi membri.

Questa consapevolezza deve vivere dentro di noi e guidare le nostre azioni. Nell’oscurità non è però sempre facile trovare la strada. A volte occorre un’epifania civica e culturale per ritrovarla. Perché allora non riaccendere un simbolico faro ormai quasi dimenticato in un luogo ideale per ricordare a noi tutti che siamo una comunità, una grande famiglia, un popolo unito dal medesimo destino? La valorizzazione di Piazza Indipendenza sarebbe un gesto simbolico forte, che potrebbe contribuire nel suo piccolo a ridare speranza e prospettive di ripartenza alle cittadine e ai cittadini di un Paese e una Città che meritano una nuova primavera.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE