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LEANDRO DE ANGELIS

“Sovranità e indipendenza” – Trumpismo in salsa ticinese

Leandro De Angelis, Presidente giovani verdi liberali Ticino
Leandro De Angelis
Fonte Leandro De Angelis
“Sovranità e indipendenza” – Trumpismo in salsa ticinese
Leandro De Angelis, Presidente giovani verdi liberali Ticino
Sta facendo discutere la creazione dell’intergruppo parlamentare “Sovranità e indipendenza”. Per quanto sia positivo che si promuova la collaborazione interpartitica, la scelta dei temi fa riflettere.È sempre più evidente come la crescente c...

Sta facendo discutere la creazione dell’intergruppo parlamentare “Sovranità e indipendenza”. Per quanto sia positivo che si promuova la collaborazione interpartitica, la scelta dei temi fa riflettere.

È sempre più evidente come la crescente chiusura e ostilità di numerosi paesi stia destabilizzando il mondo intero, creando insicurezza e un clima che molti paragonano ai drammatici anni ‘30. È più urgente che mai tornare a parlare di collaborazione e regole internazionali condivise e questo soprattutto per gli stati medi e piccoli, che da un mondo dominato dai rapporti di forza possono solo perdere.

Facciamo un esempio. La Confederazione dispone di un mercato interno minuscolo e la nostra economia non sarebbe quella che conosciamo se non potessimo esportare nei maggiori mercati del mondo. Il successo straordinario dell’economia svizzera è stato possibile in buona parte grazie ai Bilaterali e a una serie di accordi internazionali che si sono avvalsi del quadro legale messo in piedi dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). La politica dei dazi di Trump e il suo disprezzo per il diritto internazionale (OMC compresa) per noi sono un serio problema. I dazi danneggiano cittadini e aziende di tutto il mondo e gli americani in primis, ma sono una minaccia enorme anche per chi, a differenza dell’UE e della Cina, non ha il peso per difendersi se si passa dai banchi dell’OMC all’arena dei ricatti. Ad essere sotto pressione non è solo l’OMC, ma il multilateralismo e il diritto internazionale in generale, una tendenza preoccupante.

Facciamo uno sforzo di fantasia: cosa succederebbe se anche l’UE decidesse di passare da una politica basata su diritto internazionale e “buon vicinato” a un “UE first”, in stile Trump? Per noi sarebbe un disastro. I Bilaterali, l’accordo sull’energia, le cooperazioni nella formazione eccetera servono molto più alla Svizzera che non all’UE. L’UE rappresenta il 50% del nostro export, noi per loro siamo solo il 7%. La nostra ricerca è importante, ma meno di un quindicesimo di quella dell’UE. E così via. Come con gli USA, noi non abbiamo il coltello dalla parte del manico, punto.

In un mondo in cui i paesi si chiudono su sé stessi (spesso all’insegna proprio di sovranità e indipendenza), noi perdiamo. Il crescente “primanostrismo” (vedi “America First”) e l’indebolimento delle piattaforme internazionali è la più grande minaccia immediata al nostro benessere. Ecco perché la creazione nel parlamento ticinese di un intergruppo “Sovranità e indipendenza” pare fuori luogo. E stupisce che, oltre a granconsiglieri di UDC, Lega e PC, ce ne siano anche 3 del PLR. Visto il clima da anni ’30 nel quale ci ritroviamo e gli enormi pericoli per la Svizzera che da esso derivano, avrei trovato più adeguata la creazione di un intergruppo “per un Ticino aperto e connesso”, o qualcosa in questa direzione.

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