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Lorenzo Onderka

Economia e Popolazione: due facce della stessa medaglia

Lorenzo Onderka, Pura, già candidato per Avanti con Ticino&Lavoro
Lorenzo Onderka
Economia e Popolazione: due facce della stessa medaglia
Lorenzo Onderka, Pura, già candidato per Avanti con Ticino&Lavoro

L'economia e la popolazione rappresentano i pilastri fondamentali di ogni società: il loro equilibrio o squilibrio determina il benessere collettivo o il declino sociale. In uno scenario ideale, entrambe le componenti dovrebbero brillare con la stessa intensità, come le due facce di una medaglia d'oro, d'argento o di bronzo.

Tuttavia, nel contesto ticinese, più che di una medaglia, si può parlare delle due facce della Luna: una illuminata, rappresentata dall'economia in movimento, e una oscura, simbolo di un tessuto sociale sempre più fragile e impoverito.

Recentemente, ho letto l'articolo pubblicato sul Corriere del Ticino il 29 gennaio 2025, intitolato "L'economia per la società", che enfatizza l'etica e la responsabilità sociale delle imprese nei confronti dei propri dipendenti e della comunità. Secondo questa narrazione, il sistema economico ticinese sembra prosperare e funzionare in modo armonioso. Tuttavia, un quadro ben diverso emerge da altri articoli apparsi su laRegione, che denunciano l'aumento della povertà nel Cantone. Le testimonianze delle associazioni benefiche locali, come il Centro Diurno Bethlehem, Casa Martini a Locarno, Casa Marta a Bellinzona e Tavolino Magico, rivelano una realtà allarmante: persone senza un tetto, famiglie che non riescono a sostenere i costi essenziali della vita, salari insufficienti a coprire spese fondamentali come l'affitto, l'energia e l'assicurazione sanitaria. Questa crescente crisi sociale inizia a riflettersi anche sull'economia locale. I segnali di difficoltà si moltiplicano: supermercati che chiudono o riducono il personale, un settore edilizio in stagnazione sotto la pressione dei prezzi (come evidenziato nell'articolo del CdT "Artigiani presi per il collo"), la prevista chiusura di numerose stazioni di servizio a causa della concorrenza dei prezzi italiani (vedi articolo sul CdT “per i benzinai il vento è cambiato) , e un comparto gastronomico in rallentamento. La società ticinese si trova in crisi, e la principale causa è la carenza di opportunità lavorative con salari adeguati, che spinge sempre più famiglie verso la povertà e costringe i giovani a lasciare il Cantone.

Matteo Muschietti, in un articolo pubblicato su Tio il 29 gennaio 2025, sottolinea un aspetto cruciale: una società che si impoverisce e non genera figli, è una società destinata a morire. E una società in declino rappresenta un grave problema anche per l'economia, poiché senza una popolazione stabile e prospera, nessun sistema economico può sopravvivere a lungo. Per invertire questa tendenza, è necessario che l'economia ticinese riveda le proprie politiche di assunzione, dando priorità ai residenti e garantendo loro condizioni salariali dignitose. Questo è particolarmente fattibile nei settori sostenuti da investimenti pubblici, come l'edilizia, dove la preferenza indigena per l'occupazione dovrebbe costituire un dovere etico e morale. Se invece si continuerà a privilegiare la manodopera frontaliera per ottenere vantaggi salariali, il lato oscuro della "Luna-Ticino" continuerà ad espandersi, fino a compromettere irrimediabilmente anche il lato luminoso dell'economia, trasformando il nostro Cantone da un astro brillante a un pericoloso buco nero.


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