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I Verdi Liberali promuovono il precariato?

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Fonte Gioventù comunista
I Verdi Liberali promuovono il precariato?
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È da anni che la Gioventù Comunista (GC) si oppone agli stages non pagati, uno strumento utilizzato in particolare dal padronato per sfruttare i giovani, i quali si trovano costretti a vivere in uno stato di sempre maggiore precarietà. Evidentemente, però, questa pratica piace al Partito Verdi Liberali Ticino (PVL).

Nei giorni scorsi è infatti comparso un annuncio per uno stage non remunerato nell’ambito della comunicazione e della gestione dei social del PVL ticinese. La GC ritiene inaccettabile questa situazione e considera dunque i verdi liberali ticinesi, che possono fare affidamento a un Partito nazionale di dimensioni e risorse non trascurabili, di fatto co-responsabili della diffusione del precariato fra i giovani. Il tutto assume persino un carattere grottesco, se si considera che nell’annuncio dello stage il PVL afferma di essere “una startup della politica con l’obiettivo di innovare lo scenario politico con competenza e pragmatismo, sviluppando soluzioni complesse per le problematiche moderne”, come pure di promuovere “uno sviluppo economico responsabile”. Evidentemente, nel concetto di responsabilità a cui fanno affidamento i verdi liberali, che definendosi una startup ben lasciano intendere il loro orientamento neoliberista, non vi è quello di pagare i propri dipendenti.

In conclusione, la GC ci tiene a sottolineare che, in un sistema politico di milizia come quello svizzero, è (volente o nolente) normale che si faccia politica senza essere remunerati, il che costituisce in realtà un crescente problema per i partiti, soprattutto per quelli che non possono permettersi dei funzionari pagati. Vi è però una differenza sostanziale fra il basare la propria attività politica sul militantismo volontario dei propri membri (come accade nella GC) e l’assumere uno stagista non remunerato al quale affibbiare il lavoro comunicativo del proprio Partito, che, al contrario di quanto affermano i verdi liberali, non è e non deve essere percepito come un'azienda. Se il PVL davvero è interessato a uno sviluppo economico responsabile, che paghi allora il suo futuro stagista!

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