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CHRISTIAN FINIProprietari della nostra energia

29.08.23 - 08:40
Christian Fini, candidato al Consiglio nazionale Lista PLR-LEA
CHRISTIAN FINI
Proprietari della nostra energia
Christian Fini, candidato al Consiglio nazionale Lista PLR-LEA

C’era un tempo in cui la Svizzera era il Paese dell’avanguardia energetica e dei grandi progetti elettrici. Oggi, questa accezione è cambiata, e di parecchio. Quasi fatichiamo a produrre energia, dovendoci così affidare al mercato estero. I dati parlano chiaro: per il 30% del nostro fabbisogno siamo autosufficienti e per il restante 70% facciamo capo a fonti straniere, non sempre rispettose dell'ambiente. Una percentuale impietosa che deve cambiare.

Nel dettaglio, il 62% della nostra energia proviene dall’idroelettrico, mentre solo il 9% dalle fonti rinnovabili. I cambiamenti climatici ci impongono adattamenti. Sappiamo che l'acqua diventerà un bene sempre di più prezioso e scarso, tanto da essere protetto e razionato, mentre il sole, che in Ticino crea un irradiamento oltre la media (in alcune zone superiore al 90%) può e deve essere sfruttato per produrre energia e per permetterci di diventare indipendenti dall’estero e portarci verso l'autosufficienza.

A titolo di esempio, solo con la posa di pannelli fotovoltaici sui tetti delle grandi superfici in Svizzera, potremmo produrre un terzo del fabbisogno mensile nazionale.

L’iter per la realizzazione è relativamente semplice. Per un privato, o un’azienda, all'incirca in soli 6 mesi è possibile rendere operativo qualsiasi impianto. Inoltre, grazie ai fondi federali e cantonali la sovvenzione per la realizzazione non è mai stata così interessante come in questi ultimi anni. Ma anche lo Stato (Confederazione e Cantone) deve fare la sua parte, con la posa di pannelli fotovoltaici sulle dighe, sui ripari fonici autostradali, sui tetti degli edifici pubblici, od ogni altra superficie adatta a questo scopo.

Serve dunque una maggiore sensibilità e unità d’intenti, come pure una legislazione più flessibile per chi opera in questi settori e per chi intende rivendere l’energia che produce. Oggi il campo legislativo in questo ambito è una giungla non regolamentata. Ogni singolo Comune o azienda elettrica può indicare liberamente il prezzo d’acquisto, che molto spesso - diciamocelo - è pressoché irrisorio e non incentiva la rivendita.

Torniamo dunque a essere protagonisti e non dei trapezisti senza rete. Torniamo a essere proprietari della nostra energia!

 

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COMMENTI
 

Mat78 8 mesi fa su tio
Pazzesco, non uno che abbia il coraggio di dire la verità: l'unica soluzione sensata e sostenibile per garantire approvvigionamento, disponibilità e vantaggio competitivo sono nuove centrali nucleari di ultima generazione. Ma vista la manualità media dell'opinione pubblica occidentale (stiamo pian piano tornando nelle caverne grazie alla cacofonia dei social), dubito che si farà. Però 40 reattori francesi dietro casa vanno bene, mentre di qua raddoppia il costo dell'elettricità per le nostre famiglie e per l'industria, sempre che dall'estero continuino a darcela...fa nulla se per riempire i tetti di pannelli bisogna dipendere dai cinesi! Pora Svizzera...

falco8 8 mesi fa su tio
non hai pensato ad un dettaglio, con i cambiamenti climatici arrivano anche intemperie estreme. i pannelli solari sono delicati e se regolarmente si ripresenterà una grandinata estrema ovunque lungo le alpi, gli investimenti ed i benefici vengono azzerati. sono pronto a scommettere che nel locarnese di pannelli attivi sui tetti non ce ne siano più. prima di metterne ovunque come suggerisci, bisogna pensare a valide soluzioni di protezione che non abbiano un costo eccessivo. in caso contrario diventerà presto un business utopico alle nostre latitudini.
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