Wall Street, Gekko lo squalo ora è più buono

A 23 anni dal successo di Wall Street, il film che mostrava la tenacia e l'avidità di alcuni finanzieri di New York, Michael Douglas torna a vestire i panni dello squalo pronto a tutto pur di fare soldi
A 23 anni dal successo di Wall Street, il film che mostrava la tenacia e l'avidità di alcuni finanzieri di New York, Michael Douglas torna a vestire i panni dello squalo pronto a tutto pur di fare soldi
CANNES - Non c'è che dire il capitalismo descritto da Oliver Stone in 'Wall Street, Il denaro non dorme mai', fuori concorso oggi al Festival di Cannes, è ancora più cattivo di quello descritto nel prequel del 1987, 'Wall Street'.
E forse, anche per questo, il marchio del perfido insider Gordon Gekko (Michael Douglas), alla fine perde qualche artiglio di troppo e concede l'happy end quando viene colpito da un inaspettato rigurgito di umanità.
D'altronde l'idea dichiarata di Oliver Stone era questa volta "quella di intrattenere il pubblico" in un mondo dove la crisi e il collasso del capitalismo sono stati di casa più volte negli ultimi anni.
Si parte dove si era lasciato Gekko, in prigione. Questa volta, siamo nel 2001, sta finalmente uscendo dalla galera, ma nessuno fuori lo aspetta. E' solo, ha già pronto un libro 'L'avidità è un bené che lo riporta sulle tv e alla ribalte della cronaca. Nel frattempo il protagonista di Transformers, il ventitreenne Shia LaBeouf che nel film interpreta il ruolo di Jake Moore un analista specializzato in energie alternative, ha una relazione proprio con la figlia di Gekko, Winnie (Carey Mulligan, vera fidanzata dell'attore).
Jake è uno bravo che lavora per due compagnie di Wall Street, una modellata sulla banca di investimenti Goldman Sachs e l'altra sulla sua collassata rivale. Sulla sua strada si mette però di traverso Bretton James (Josh Brolin), socio di una potente banca di investimenti (in questo sequel, unico realizzato dal regista di Platoon, sono le banche a fare il gioco sporco). Così Shia LaBeouf vuole a tutti costi la testa di Bretton James che ha causato, tra l'altro, il suicidio del suo mentore (Frank Langella), e per ottenere la sua vendetta trova un alleato proprio in Gekko che in cambio chiede il suo aiuto per riavvicinarsi a una figlia che lo odia.
Nel film che sarà distribuito negli Usa dal 24 settembre tante frasi da memorizzare e tutte nel segno della cattiveria. Ne citiamo qualcuna in ordine sparso: "L'idealismo è la morte degli affari"; "I genitori sono quelli su cui si fanno i denti i figli"; "Se smetti di dire bugie io smetto di dire verità su di te"; "La pazzia è quando si fa sempre la stessa cosa ma ci si aspetta risultati diversi"; "l'alea morale, ovvero quando qualcuno gestisce i tuoi soldi senza esserne davvero responsabile".
Ma la frase cult del film rimane quella di Gekko che di fronte a una figlia che gestisce un sito internet no-profit le chiede: "che vuol dire no-profit?".
ats
Foto apertura: KEYSTONE AP Mark Mainz









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