Zucchero: «La natura mi ha salvato dalla depressione»
L’artista ha raccontato le difficoltà dopo il divorzio e la svolta avvenuta in campagna
ROMA - Zucchero è un personaggio piuttosto riservato riguardo alla sua vita privata, ecco perché il documentario sulla sua carriera in uscita nei cinema intitolato “Zucchero - Sugar Fornaciari” rappresenta un’occasione per i fan per conoscere chi si nasconde dietro l’artista.
Nel docufilm Zucchero racconta la sua lunga gavetta, le difficoltà per affermarsi nel mondo della musica, rese più ardue dal fatto che l’artista suonasse un genere, il blues, non propriamente commerciale. Poi il boom con “Donne”, il suo primo successo e l’ascesa anche in campo internazionale.
Ma il film svela anche alcuni retroscena riguardanti il Fornaciari privato, quello entrato in depressione dopo il divorzio dalla prima moglie, Angela Figliè, la madre delle figlie Irene e Alice. «Mi sentivo annullato. Leggevo Bukowski perché era messo peggio di me - la confessione di Zucchero -. Mi facevano guardare i miei video e piangevo, non capivo dove avevo potuto trovare quell'energia, non mi interessava più niente».
Zucchero è stato malato per ben 6 anni, fino a quando la scelta di comprare un terreno nella campagna della Lunigiana gli ha permesso di avviare un percorso di guarigione. Vivere a contatto con la natura, occuparsi del suo ranch, ha rappresentato la salvezza per l’artista. «Ho ricominciato piano piano a ricostruirmi - svela Zucchero -. Tagliavo l'erba, piantavo alberi, andavo a cercare mobili dai rigattieri. Sono stato sempre meglio». E grazie a quei progressi, Zucchero è anche tornato a suonare per i suoi fan.
