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I siti della morte

Pro Ana e Pro Mia - Anoressia e Bulimia in Rete
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I siti della morte
Pro Ana e Pro Mia - Anoressia e Bulimia in Rete
Il tema non è nuovo: di anoressia e di bulimia se ne parla da molto e in varie forme. Che Internet sia poi un mezzo di comunicazione che ha spesso lati molto negativi è anche questo un fatto acquisito. Digitando "Pro Ana"...

Il tema non è nuovo: di anoressia e di bulimia se ne parla da molto e in varie forme. Che Internet sia poi un mezzo di comunicazione che ha spesso lati molto negativi è anche questo un fatto acquisito.

Digitando "Pro Ana" su Google si apre una lista molto lunga, di siti in italiano dove si inneggia all’anoressia (Ana) e alla bulimia (Mia).

Sono soprattutto ragazze (e pochissimo ragazzi, anche se il fenomeno non è strettamente femminile) che attraverso i loro blog tengono un diario aperto a tutti su di loro e sulla loro migliore amica, Ana o Mia. Quando apri i blog spesso ci sono avvertimenti: ti spiegano che si tratta di siti pro anoressia e, in caso di tuo disappunto, ti invitano a non entrare nemmeno. Tanto loro idea non la cambiano.

Ana e Mia prendono quasi la forma di una persona reale, di una amica esistente, la Grande Maestra, che le accompagna nel loro viaggio verso ciò che loro definiscono perfezione. La perfezione per molte di loro è 40 pesare chili. Per altre anche meno e si spalleggiano, si aiutano, si consigliano su come calcolare le calorie (che devono essere quasi pari a zero ogni giorno), come digiunare per giorni interi, come  vomitare senza farsi "beccare" e quali scuse accampare verso famigliari e amici preoccupati o sospettosi. 

Sono consigli pratici quali ad esempio "usa solo lassativi per due giorni e perderai un chilo subito" oppure "lega i capelli se li hai lunghi quando vomiti, apri l’acqua della doccia così non ti sentono" o peggio ancora "se tua madre ti ostacola fai sentire grassa lei così sposterà l'attenzione su se stessa".

Ci sono tabelle da seguire, routine quotidiane che fanno invidia a maniaci del controllo. Ci sono consigli atroci. Strategie degne dei migliori tossici in astinenza, consigli di morte spacciati per consigli di perfezione.

Nei commenti trovi anche chi, con la mia stessa rabbia, cerca di spiegare loro che rischiano di morire, che non avranno mai una vita normale e quindi nemmeno la perfezione a cui tanto aspirano. C’è chi lo fa con dolcezza, forse comprendendo il disagio interiore di queste ragazze, chi lo fa con rabbia, ma tutti colti da un desiderio di aiuto, desiderio di non vedere bellissime ragazze diventare scheletri dallo sguardo triste.

Tanti di questi commenti vengono tolti perché non accettati o non voluti. L’avviso all’inizio del blog è spesso chiaro e deciso: io non cambio idea.

"Ana oggi è con me", "Mia è la mia migliore amica", si legge nei loro post. Ana e Mia sono con loro quando i disagi famigliari si fanno forti, quando la scuola non va bene, quando le modelle sono sempre più belle e loro no o quanto il ragazzo le ha lasciate.

Si rendono conto di avere problemi nella vita, a volte molto gravi e li espongono, si sfogano, ma spesso non collegano la malattia a questi disagi. Anzi, la malattia diventa un modo di sopportare, di affrontare la vita quotidiana attraverso la rigidità del digiuno, il disgusto del vomito, scomparendo pian piano.

Si sente un profondo bisogno di amore nel leggere i loro pensieri. Si comprende che hanno bisogno di aiuto ma non è facile aiutare chi non pensa di averne bisogno o chi crede che oltre a Ana e Mia non esistano altri amici o persone che le possano davvero capire.

Sat
 

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