Cerca e trova immobili
STATI UNITI

Emicrania: un nuovo farmaco di Novartis potrebbe aiutare chi ne soffre

Si chiama Liberty e avrebbe un'efficacia particolarmente elevata fruttando un anticorpo particolare
Fotolia
Emicrania: un nuovo farmaco di Novartis potrebbe aiutare chi ne soffre
Si chiama Liberty e avrebbe un'efficacia particolarmente elevata fruttando un anticorpo particolare
LOS ANGELES - Buone notizie per chi soffre di grave mal di testa e non ha ancora trovato una soluzione al suo problema. L'azienda farmaceutica svizzera Novartis ha infatti annunciato i risultati finali dello studio di fase IIIb sul farmaco Liber...

LOS ANGELES - Buone notizie per chi soffre di grave mal di testa e non ha ancora trovato una soluzione al suo problema. L'azienda farmaceutica svizzera Novartis ha infatti annunciato i risultati finali dello studio di fase IIIb sul farmaco Liberty, condotto su erenumab nei pazienti con emicrania episodica che in precedenza hanno fallito da 2 a 4 trattamenti preventivi, a causa della mancanza di efficacia o della presenza di effetti indesiderati intollerabili.

I dati - presentati a Los Angeles al meeting annuale dell'American Academy of Neurology - dimostrano il potenziale di questo farmaco come efficace opzione di trattamento preventivo per i pazienti che hanno tentato molteplici opzioni di trattamento senza beneficio.

Erenumab - spiega l'azienda - è l'unico anticorpo monoclonale interamente umano sottoposto a revisione regolatoria progettato per bloccare selettivamente il recettore del peptide correlato al gene della calcitonina (Cgrp, Calcitonin Gene-Related Peptide), che si ritiene svolga un ruolo critico nell'attivazione dell'emicrania. Liberty è il primo studio, su un trattamento atto a modulare la via del Cgrp, disegnato e condotto specificamente in questa difficile popolazione di pazienti.

Nel corso dello studio, 246 pazienti che avevano fallito da 2 a 4 precedenti trattamenti preventivi sono stati randomizzati a ricevere iniezioni sottocutanee mensili di erenumab 140 mg o placebo per 12 settimane. I pazienti che assumevano Erenumab hanno avuto quasi il triplo di probabilità di sperimentare una riduzione di almeno il 50% dei giorni mensili di emicrania; rispetto al placebo, oltre il doppio dei pazienti che assumevano erenumab ha ottenuto questa riduzione.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE