Il numero 1 di Ricola si è ucciso per la vergogna

L'AD Adrian Kohler avrebbe sottratto all'azienda "qualche centinaio di migliaia di franchi"
LAUFEN - Il numero uno di Ricola si è suicidato. La notizia, riportata ieri dal Sonntagszeitung, ha destato stupore nel mondo dell'industria elvetica. Adrian Kohler, amministratore delegato, è stato per 25 anni a servizio dell'azienda svizzera delle caramelle alle erbe e godeva della totale fiducia della famiglia Richterich, proprietaria dell'impresa.
Kohler si sarebbe tolto la vita per l'onta di essere stato scoperto autore di malversazioni. Troppo grande la vergogna nei confronti di tutti e della sua famiglia. "Nella sua Laufental, dove viveva da una vita, non sarebbe più riuscito a vivere tranquillamente" ha raccontato uno che nell'azienda ci lavorava e che lo conosceva.
Ricola aveva dato pieni poteri a Kohler, che si occupava di gestire le finanze, in un sistema di fatturazioni in cui non esisteva un vero e proprio controllo interno. Sembra che Kohler avesse praticamente carta bianca su certe operazioni contabili e potesse agire da solo, senza chiedere il permesso a nessuno.
Il portavoce di Ricola Bernhard Christen conferma al 20 minuten online che vi era sì in azienda un sistema di Controlling, ma che il direttore aziendale aveva concesso in ambito finanziario delle competenze ed era perciò per lui possibile effettuare operazioni contabili, senza alcun tipo di controllo.
In tutti i casi la somma sottratta non è considerevole. Si parla di poche centinaia di migliai di franchi. Non molto se si considera che il fatturato annuale di Ricola ammonta a 300 milioni di franchi.
red




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!