Operatori culturali: spesso donne, part-time e con uno stipendio basso

Il settore si rivela particolarmente dinamico ma con impieghi in calo costante dal 2011. Il ritratto tratteggiato dall'Ufficio federale di statistica.
BERNA - Nel 2024 in Svizzera si contavano circa 300 mila operatori culturali: si tratta di professionisti altamente formati che lavorano tuttavia con modalità atipiche. Oltre il 50% di loro lo fa infatti a tempo parziale. Inoltre le loro remunerazioni sono più basse rispetto alla media.
In una nota odierna, l'Ufficio federale di statistica (UST) rileva che circa un terzo di essi esercitava nell'anno in rassegna una professione nel settore culturale (musicista in un'orchestra, giornalista in una casa editrice) e un terzo una professione non culturale (contabile in un teatro, segretaria in una società di videogiochi). L'ultimo terzo svolgeva invece una professione culturale al di fuori di tale settore (grafico in una banca, architetta in un'amministrazione pubblica).
Il settore - segnato dalla pandemia di Covid-19, che nell'arco di un anno ha portato alla scomparsa di un operatore culturale su venti - si è negli ultimi tempi ripreso, registrando un +3,5% delle persone attive nel 2023-2024 rispetto al +0,9% dell'economia nel suo complesso.
Tra gli operatori culturali, il 58,8% ha una formazione di livello terziario contro il 43,8% del totale delle persone attive. Da un'analisi sull'andamento a lungo termine dell'economia culturale, emerge che in questo settore le persone che lavorano come indipendenti sono il doppio ma il loro stipendio è inferiore. Il salario lordo annuo ammonta infatti a circa 70 mila franchi, ovvero circa 4100 franchi in meno rispetto alla media generale.
In questo ambito il lavoro a tempo parziale è molto diffuso: a lavorare in questa modalità è infatti il 51,9% degli operatori culturali e addirittura il 61,1% degli artisti e degli scrittori (rispetto al 38,4% di tutte le persone attive). Lo stesso vale anche per la pluriattività, poiché il 14,7% degli operatori culturali ha due impieghi o più (contro l’8,0% di tutte le persone attive).
Queste quote sono in aumento dal 2010. Le persone che lavorano come indipendenti (27,7%) sono quasi il doppio rispetto a quanto succede nel totale dell'economia (14,1%), raggiungendo addirittura la quota del 40,3% tra i lavoratori e le lavoratrici indipendenti nelle professioni culturali del settore culturale.
Sebbene si tratti di un settore dinamico, con un record di 67'313 imprese e un valore aggiunto di 16,3 miliardi di franchi nel 2022, dal 2011 deve fare i conti con un calo dell'occupazione. Sia le imprese che l'occupazione nel settore culturale si concentrano nelle città e in particolare nella regione di Zurigo, dove si trova circa un quarto delle imprese.