Cerca e trova immobili

BNS«Un segnale chiaro contro il rincaro, ma il tasso salirà ancora»

23.03.23 - 11:33
Gli analisti commentano «positivamente» la decisione della BNS anche se il futuro non si prospetta per nulla roseo...
Keystone
Fonte ats
«Un segnale chiaro contro il rincaro, ma il tasso salirà ancora»
Gli analisti commentano «positivamente» la decisione della BNS anche se il futuro non si prospetta per nulla roseo...

ZURIGO - Gli analisti accolgono in generale con favore la decisione odierna della Banca nazionale svizzera (BNS) di aumentare il suo tasso guida dall'1,0% all'1,5%, malgrado le turbolenze legate a Credit Suisse. Si tratta di un segnale chiaro nella determinazione a lottare contro l'inflazione, è il parere più diffuso fra gli esperti, che scommettono ora su un ulteriore aumento del costo del denaro. Ecco i commenti di diversi specialisti:

UBS, Alessandro Bee: «Come previsto, la BNS ha aumentato i tassi di 50 punti base (pb), citando le crescenti pressioni inflazionistiche e i possibili effetti di secondo impatto. Il fatto che la BNS non escluda ulteriori rialzi e che veda un'inflazione intorno al 2% nel 2024 e nel 2025 (quindi sull'orlo della stabilità dei prezzi) depone a favore di un altro rialzo dei tassi di 25 pb in giugno. La BNS ha due sfide al momento: assicurare la stabilità del sistema finanziario e combattere le pressioni del rincaro. A tal fine dispone di due strumenti: da un lato il sostegno alla liquidità per stabilizzare il sistema finanziario, dall'altro l'aumento dei tassi d'interesse di riferimento e la vendita di valuta estera per combattere l'inflazione. Dalla valutazione emerge chiaramente che la BNS intende affrontare questi due assi separatamente e che non è disposta a mettere in secondo piano la lotta all'inflazione per garantire la stabilità del sistema finanziario».

VP BANK, Thomas Gitzel: «Nonostante le recenti turbolenze nel settore bancario, la BNS non si lascia scoraggiare. Alla luce del recente aumento dell'inflazione di fondo, il rialzo dei tassi di 50 punti base era necessario. La BNS è una banca centrale orientata alla stabilità e farà attenzione a mantenere il tasso guida al di sopra del tasso di inflazione. Solo nel caso di un tasso d'interesse reale positivo si può parlare di una banca centrale veramente restrittiva. Pertanto, ci atteniamo alla nostra valutazione e prevediamo altri due aumenti dei tassi di interesse di 25 punti base ciascuno nell'anno in corso».

LOMBARD ODIER, Philipp Burckhardt: «Oggi l'attenzione si è concentrata principalmente sulla posizione di politica monetaria e sulla ricerca di nuovi indizi su quando la BNS rallenterà il ritmo dei rialzi dei tassi. Ci sarebbero stati argomenti a favore della stabilità, ma la nuova accelerazione dell'inflazione ha finalmente richiesto un inasprimento delle condizioni di finanziamento. Dato il ruolo preponderante e quindi l'enorme influenza delle vicende di UBS e Credit Suisse, la BNS avrebbe potuto permettersi di procedere con maggiore cautela e ridurre un po' il ritmo. Tuttavia, ha deciso di inviare un chiaro segnale che avrebbe continuato ad agire in modo aggressivo contro le pressioni sui prezzi. Implicitamente, la BNS sta anche comunicando di non essere preoccupata per la stabilità finanziaria, il che può essere considerato certamente un segnale positivo. Riteniamo che l'ultimo intervento sui tassi di interesse di questo ciclo possa avvenire a giugno e che la BNS si fermi a quel punto».

BANTLEON BANK, Jörg Angelé: «Riteniamo che le previsioni di inflazione della BNS per il 2024 e il 2025 siano troppo elevate. Secondo le nostre stime, l'inflazione dei prezzi al consumo sarà inferiore al 2,0% in entrambi gli anni. Allo stesso tempo, riteniamo che nei prossimi mesi l'economia si svilupperà in modo meno favorevole di quanto ipotizzato dalle autorità monetarie. In questo contesto, non è necessario aumentare ulteriormente i tassi di riferimento. Il nostro scenario di base per il resto dell'anno in corso prevede quindi un tasso di riferimento invariato all'1,50%. Tuttavia, gli elevati tassi d'inflazione dei prossimi mesi potrebbero indurre i responsabili delle decisioni della BNS a effettuare un'ultima mossa di 25 punti base all'1,75% in giugno. Se ciò avverrà dipenderà in larga misura dalla rapidità e dalla forza con cui si manifesterà il marcato rallentamento economico globale previsto».

SAFRA SARASIN, Karsten Junius: «La BNS ha segnalato che è necessario almeno un altro rialzo dei tassi poiché la pressione inflazionistica si è rafforzata e i prezzi sono aumentati ampiamente. A ciò contribuiscono gli effetti di secondo impatto e la maggiore pressione inflazionistica delle importazioni. La Banca nazionale ha rivisto al rialzo le proiezioni sull'inflazione per il 2023 e il 2024. Nel quarto trimestre del 2025, alla fine dell'orizzonte di proiezione, l'inflazione dovrebbe attestarsi al 2,1%, superando quindi il limite superiore del tasso di inflazione obiettivo dello 0-2%. Ciò rende chiaramente necessarie politiche più restrittive. Ci aspettiamo un altro rialzo dei tassi di 25 pb in giugno».

MIRABAUD, Gero Jung: «La BNS continua a inasprire la politica monetaria e segnala che ulteriori aumenti dei tassi di interesse potrebbero essere imminenti. Questo a causa di tre argomenti: a) le pressioni sui prezzi rimangono scomodamente elevate, b) l'inflazione continua a diffondersi e c) la previsione a medio termine - solo per la fine del 2025 - include un'inflazione al di sopra della linea cruciale del 2%».

CAPITAL ECONOMICS, Adrian Prettejohn: «La Banca era chiaramente intenzionata a cercare di tracciare una linea di confine con la saga Credit Suisse. Ha dichiarato che le misure annunciate nel weekend "hanno posto fine alla crisi" e si è premurata di sottolineare che l'assistenza di liquidità concessa non era un salvataggio. Con il rafforzamento delle pressioni sui prezzi quest'anno e la previsione della BNS che l'inflazione si collocherà ancora nella parte alta della sua fascia obiettivo nel 2025, ci aspettiamo almeno un altro aumento dei tassi di 25 pb in giugno, con una forte possibilità di ulteriori aumenti».

COMMERZBANK, Christoph Weil: «La banca centrale svizzera è determinata a riportare l'inflazione sotto controllo. Nella riunione odierna ha aumentato il tasso di interesse di riferimento di altri 50 punti base, portandolo all'1,5%. Alla luce delle recenti turbolenze di mercato, non si trattava di una decisione scontata. Inoltre, la BNS non esclude la necessità di ulteriori rialzi dei tassi per garantire la stabilità dei prezzi a medio termine. Ci aspettiamo un altro rialzo dei tassi di 25 punti base a giugno».

LBBW, Katja Müller: «La BNS non si è lasciata scoraggiare dalle turbolenze del settore bancario elvetico. Per quanto riguarda Credit Suisse, i guardiani monetari si sono limitati a ricordare le misure già adottate. La lotta all'inflazione, che rimane troppo alta, è e rimane l'obiettivo principale. La BNS ha nuovamente alzato la sua previsione condizionata di inflazione. La porta è aperta per ulteriori aumenti dei tassi d'interesse. Inoltre, lo strumento degli interventi sul mercato dei cambi rimane essenziale. In questo caso, la banca centrale ha sottolineato esplicitamente che le vendite di valuta estera sono state recentemente in primo piano. Per il momento, è probabile che la BNS continui a fare affidamento su un franco forte per combattere l'inflazione».

ODDO BHF, Jurus Arthur: «La risposta della BNS nel raggiungere l'obiettivo della stabilità dei prezzi è senza dubbio esemplare. L'inflazione importata sta rallentando e gli aumenti dei prezzi rimangono concentrati principalmente nell'energia e negli alimenti. Nonostante questi relativi miglioramenti, la BNS ha continuato a reagire all'accelerazione dell'inflazione. Si tratta di una costante storica: non appena l'inflazione supera l'1% e il franco non è sopravvalutato, la BNS aumenta il tasso di interesse. Questa disciplina monetaria ha un impatto positivo sulle attività finanziarie ed è vantaggiosa alla luce dei recenti eventi e dell'afflusso di nuova liquidità. I nuovi tassi di interesse potrebbero riportare l'inflazione al 2% entro il 2024. La BNS è una delle poche banche centrali che può puntare a un tale livello in tempi così brevi. Questo è un fattore positivo per il franco».

STATE STREET, Aaron Hurd: «In sostanza, la BNS ha seguito l'esempio della Banca centrale europea (Bce) e della Federal Reserve, concentrandosi incondizionatamente sul controllo dell'inflazione. Allo stesso tempo, ha sottolineato di essere impegnata anche nella stabilità del sistema bancario e di avere gli strumenti per gestire entrambe le cose contemporaneamente. Questo ruolo della BNS è stato esemplificato dalla facilitazione della storica vendita di Credit Suisse lo scorso fine settimana. Non esiste una soluzione unica per l'incertezza intrinseca della crescita e dell'inflazione o per i rischi alla stabilità finanziaria. Tuttavia, riteniamo che l'approccio costante della BNS sia in grado di bilanciare bene i rischi senza accrescere l'incertezza».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE