Una Grande Mela (avvelenata) per Trump

New York sceglie il suo sindaco, con Zohran Mamdani grande favorito. Ma non solo. Si vota anche in California, New Jersey, Virginia e Maine. E dalle urne emergerà la bussola che guiderà i partiti verso le delicate elezioni di midterm
NEW YORK - Oggi, a (quasi) un anno esatto dall'election day che ne ha consacrato il secondo mandato alla Casa Bianca, Donald Trump si troverà di fronte a un primo importante "verdetto". Negli Stati Uniti è infatti giorno di elezioni. Le prime grandi elezioni - cosiddette "off year" - ad andare in scena nel corso del suo bis presidenziale, in un momento in cui - ultimi sondaggi alla mano - i consensi verso l'Amministrazione di The Donald sembrano imbarcare parecchia acqua.
Dalle urne uscirà il nome del prossimo sindaco di New York, con il favoritissimo Zohran Mamdani, che diventerebbe il primo sindaco della Grande Mela di origini musulmane, una cui vittoria è già stata etichettata da Trump come «un completo e totale disastro». Ma non solo. In gioco ci sono anche le poltrone dei governatori del New Jersey e della Virginia. Nel Maine, per un referendum sul voto per posta.
E si vota anche in California per la "Proposition 50", la misura - che di fatto è una replica a specchio del governatore Gavin Newsom contro le mosse del tycoon - che autorizzerebbe l'Assemblea legislativa a modificare i distretti elettorali e che potrebbe così determinare l'esito della battaglia per controllare la Camera alle prossime elezioni di metà mandato (midterm), fra dodici mesi.
In breve: ad andare ai seggi nelle prossime ore saranno prevalentemente i cittadini di alcuni Stati che sono storicamente colorati di "blu" - ossia, roccaforti del Partito democratico - e di alcuni cosiddetti "battleground states". E come sottolinea il New York Times oggi, l'esito delle varie elezioni costituirà inevitabilmente una bussola con cui entrambi i partiti dovranno orientarsi per la delicatissima campagna che andrà in scena nel corso del prossimo anno.
Nel frattempo, il tycoon - oltre al chiaro endorsement rivolto al già governatore di New York, Andrew Cuomo, considerato il «miglior sindaco» - ha già ventilato minacce nemmeno velate in caso di una vittoria di Mamdani, assicurando che i fondi federali destinati a New York saranno ridotti al «minimo richiesto». Una Grande Mela che presto potrebbe diventare ancor più avvelenata per Donald Trump.



