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Partygate, Johnson si reputa ancora un uomo «onesto»

Il premier britannico in un'intervista a un talk show mattutino ha affermato di voler «andare avanti con il lavoro»
Afp
Fonte Ats
Partygate, Johnson si reputa ancora un uomo «onesto»
Il premier britannico in un'intervista a un talk show mattutino ha affermato di voler «andare avanti con il lavoro»
LONDRA - Il premier britannico Boris Johnson continua a giudicarsi un uomo politico «onesto» in risposta alle accuse che le opposizioni - Labour in testa - gli muovono, in particolare a causa del cosiddetto scandalo Partygate (per il qual...

LONDRA - Il premier britannico Boris Johnson continua a giudicarsi un uomo politico «onesto» in risposta alle accuse che le opposizioni - Labour in testa - gli muovono, in particolare a causa del cosiddetto scandalo Partygate (per il quale è stato di recente multato in prima persona dalla polizia) relativo ai ritrovi organizzati a Downing Street in violazione delle restrizioni anti Covid in vigore fra il 2020 e il 2021.

Intervistato nel talk show mattutino Good Morning Britain, su Itv, dove è ricomparso oggi dopo 5 anni e a due giorni da una tornata di elezioni locali amministrative che potrebbero costare caro al suo partito e forse alla sua stessa leadership, il premier Tory britannico è tornato ad ammettere di aver detto delle inesattezze in passato al Parlamento - quando aveva dichiarato che non c'era stata alcuna violazione nei ritrovi contestati. Ma il tutto era stato fatto in buona fede: «inavvertitamente».

«Ho sbagliato e mi sono scusato per questo alla Camera dei Comuni», ha sottolineato replicando all'intervistatrice che lo incalzava chiedendo di rispondere a quella parte di opinione pubblica che lo considera un bugiardo. Ha quindi insistito che non intende dimettersi, ma vuole «andare avanti con il lavoro» di primo ministro.

Fra i temi della campagna elettorale, Johnson ha toccato anche quello del caro bollette innescato dall'aumento dei costi mondiali dell'energia legato al dopo pandemia e ai primi effetti delle sanzioni per l'invasione russa dell'Ucraina: rivendicando al suo governo d'aver stanziato nove miliardi di sterline (circa 11 miliardi di franchi) di sussidi, ma ammettendo che vi è necessita di fare «ancor di più» a sostegno delle famiglie, delle comunità e delle imprese più esposte.

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