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Banche e pandemia globale: ecco quali potrebbero rischiare di più

Negli Usa Bank of America ha chiuso il primo trimestre con l'utile netto in calo del 45%
Depositphotos (Petrovich99)
Banche, quali saranno a soffrire maggiormente la crisi economica?
Fonte Ats Ans
Banche e pandemia globale: ecco quali potrebbero rischiare di più
Negli Usa Bank of America ha chiuso il primo trimestre con l'utile netto in calo del 45%
AMSTERDAM - Le banche italiane, tedesche e greche sono le più vulnerabili a una crisi economica innescata dall'emergenza coronavirus. Lo scrivono gli analisti di ING, dopo che gli istituti di credito di Italia, Germania e Grecia si sono classi...

AMSTERDAM - Le banche italiane, tedesche e greche sono le più vulnerabili a una crisi economica innescata dall'emergenza coronavirus. Lo scrivono gli analisti di ING, dopo che gli istituti di credito di Italia, Germania e Grecia si sono classificati nelle ultime posizioni in un sondaggio europeo sulla capacità delle banche di resistere a una recessione causata dal coronavirus.

Le banche italiane e greche, ad esempio, sono dietro per quanto riguarda il capitale e la qualità dei prestiti mentre quelle tedesche segnano punteggi bassi su redditività e capitale. Bene le banche britanniche, olandesi e norvegesi, secondo il sondaggio.

I dati «danno un'idea di come fossero posizionati i sistemi bancari di questi paesi» prima dello scoppio dell'emergenza, sottolinea il gruppo bancario olandese.

Bank of America, cala l'utile - Bank of America chiude il primo trimestre con un utile netto in calo del 45% a 4 miliardi di dollari (3,9 miliardi di franchi). A pesare sono gli accantonamenti per quasi 5 miliardi di dollari per le potenziali perdite sui prestiti a consumatori e aziende, una cifra cinque volte superiore a quella dello scorso anno.

«Nonostante l'aumento delle riserve - afferma Brian Moynihan, l'amministratore delegato di Bank of America - l'utile è stato di quattro miliardi, abbiamo mantenuto un significativo cuscinetto rispetto ai nostri più stringenti requisiti di capitale e abbiamo chiuso con una liquidità maggiore».
 
 

 

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