Creare uno spazio di coworking: pregi, difetti e gli errori da non fare mai

Consigli utili per chi ha intenzione di aprirne uno e, magari, anche per chi già lo ha fatto
Consigli utili per chi ha intenzione di aprirne uno e, magari, anche per chi già lo ha fatto
MILANO - Gli spazi di coworking sono quegli ambienti nei quali professionisti, anche dei settori più disparati, condividono il luogo fisico mantenendo la propria indipendenza lavorativa. Una tendenza che è diventata per molti quasi uno stile di vita (professionale) e che è sempre più diffusa.
Chi ha un locale a disposizione può pensare di adibirlo ad ambiente di coworking, spiega Massimo Carraro, fondatore della Rete Cowo in Italia. «Si tratta di un lavoro vero e proprio, che si può svolgere anche parallelamente ad un’altra attività». Non esiste una regola per creare lo spazio di coworking perfetto: «Il mio non sarà mai uguale al tuo, perché io e te siamo persone diverse». Le esigenze e le sensibilità di ognuno stanno alla base, poi ci deve essere un progetto e una solida volontà. Solo a quel punto s'inizia a parlare di soldi: «Se poi c’è già uno spazio attrezzato, il costo è zero».
Lavorare a stretto contatto con altre persone può avere degli svantaggi ma anche un potenziale in termini di possibili collaborazioni e sinergie. Prima di lanciarsi nel coworking, avverte Carraro, è meglio tenere a mente alcune cose. Non bisogna partire alla cieca, senza avere una strategia comunicativa e piano di business. Né fare affidamento sugli amici che, magari la sera al bar, si erano detti pronti a venire a occupare una postazione. Perché si offre un servizio e va fatto pagare, e bisogna saper fissare il prezzo giusto. Inoltre bisogna stare attenti - ma non troppo - alle esigenze e a cosa hanno da dire i tuoi coworker. Infine, conclude Carraro, non bisogna sottovalutare le recensioni online: avere una buona reputazione è basilare.




