«Usata come scudo umano e spostata da una casa all'altra»

La testimonianza durante una riunione dell'ONU di Ilana Gritzewsky, 55 giorni nelle mani dei terroristi di Hamas.
TEL AVIV/GAZA - «Non sapevo cosa aspettarmi, interrogatori notturni, spostamenti in luoghi diversi, da una casa all'altra, o negli ospedali. Venivo costantemente usata come scudo umano. Passavo del tempo in gabbie dove era difficile respirare. Ho passato intere giornate affamata e senza cibo».
Ilana Gritzewsky, per 55 giorni nelle mani di Hamas dopo il 7 ottobre, partecipa oggi ad una riunione del Consiglio di Sicurezza Onu e ha raccontato con queste parole i lunghi giorni nelle mani del gruppo militante.
Il suo compagno Matan Zangauker, ora 25enne, è ancora ostaggio di Hamas.
«Sono qui non solo per me stessa, ma per ogni donna e uomo che non è tornato a casa, per ogni voce che è stata ignorata. Per i 50 ostaggi ancora a Gaza e per le loro famiglie - ha aggiunto. Siate forti. Non perdete la speranza».
E rivolta al compagno ha detto: «Tua madre, tua sorella, il nostro cane, Noni, e io. Ti stiamo aspettando, ti sto aspettando».




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