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AUSTRIA

L'ex studente fa strage: a scuola con fucile e pistola in un «giorno buio per l'Austria»

Il Cancelliere raggiunge Graz per la «tragedia nazionale»: follia omicida di un 21enne, che ha ucciso perché si sentiva vittima di bullismo. 11 le vittime, compreso l'attentatore.
L'ex studente fa strage: a scuola con fucile e pistola in un «giorno buio per l'Austria»
AFP
Fonte Red
L'ex studente fa strage: a scuola con fucile e pistola in un «giorno buio per l'Austria»
Il Cancelliere raggiunge Graz per la «tragedia nazionale»: follia omicida di un 21enne, che ha ucciso perché si sentiva vittima di bullismo. 11 le vittime, compreso l'attentatore.

GRAZ - È in un'Austria sotto shock che gli inquirenti cercano di dare un movente alla strage della scuola. E se il ministro dell'Interno oggi pomeriggio in conferenza stampa ha detto che «la situazione è ancora poco chiara» e che «l'inchiesta è in pieno svolgimento», si aggiornano le cifre. Sono complessivamente undici i morti e altrettanti i feriti - una di loro in condizioni molto critiche - della «terribile tragedia» di Graz, come l'ha definita il sindaco Elke Kahr. Tra loro - l'identificazione è in corso - si contano al momento almeno sette studenti di scuola superiore, un adulto e l'attentatore, che ha agito per vendetta ed è «l'unico autore» del crimine.

Sono ormai circa le 10 di questa mattina quando nell'istituto superiore Borg (Bundes oberstufen real gymnasium) della città capoluogo della Stiria - land dell'Austria meridionale - si sentono i primi colpi di arma da fuoco, alla fine se ne conteranno almeno 40. A sparare all'interno di due aule scolastiche è un ex studente austriaco di 21 anni senza precedenti penali che non aveva terminato gli studi e che, secondo la stampa locale, si sentiva vittima di bullismo. Il giovane verrà poi trovato morto all'interno di un bagno, dopo essersi suicidato, notizia confermata nel pomeriggio dal capo della polizia. Aveva con sé due armi, una pistola e un fucile da caccia, entrambe detenute legalmente.

A terra, come detto, lascia dieci vittime, qualcuno colpito alla testa, e undici feriti, di cui una versa in gravi condizioni. Tanto che il pronto soccorso dell'ospedale LKH di Graz è andato in sovraccarico, la Croce rossa ha chiesto donazioni di sangue, e le autorità hanno attivato il sistema di urgenza per gestire l'afflusso massiccio di pazienti. Sono 65 le ambulanze, 158 i paramedici e 31 gli operatori dell’unità medica di crisi a intervenire sul posto. 600 le persone, tra feriti, testimoni oculari e parenti delle vittime, a necessitare cure e conforto psicologico.

In precedenza, pochi minuti dopo l'allarme a scuola erano intervenuti i primi agenti di polizia, seguiti dall'unità speciale Eko-Cobra, che ha impiegato 17 minuti per mettere in sicurezza l'area. Solo poco prima delle ore 12 - a quasi due ore dall'inizio della sparatoria - la polizia ha potuto dichiarare che l'intervento e la messa in sicurezza dell'istituto sono stati completati, il tutto con l'ausilio di 300 agenti. La stampa locale parla di «una delle peggiori sparatorie di massa della storia» austriaca, che lascia sgomenta un'intera nazione.

«Sono profondamente addolorato per questo atto folle, che ha causato così tanti danni e incredibili sofferenze», ha detto il governatore della Stiria Mario Kunasek. E mentre la direzione scolastica del land ha aperto una hotline per il supporto psicologico di studenti e insegnanti, il Cancelliere Federale Christian Stocker, che ha raggiunto Graz «in un giorno buio nella storia del nostro Paese», ha parlato apertamente di «tragedia nazionale, che ha profondamente scosso l'intero Paese», aggiungendo che «non ci sono parole per il dolore e la sofferenza che tutta l'Austria sta provando in questo momento» e annunciando che «tutto il Paese sarà in lutto nazionale per tre giorni».

Infine, il responsabile nazionale per la sicurezza dello Stato e l'intelligence, Jörg Leichtfried, davanti ai microfoni della conferenza stampa, ha chiesto a tutti di restare uniti: «Lo dobbiamo alle famiglie delle vittime».

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