Il presidente ucraino invita inoltre gli americani a «investire» per estrarre le terre rare che Trump vuole in cambio delle armi
KEIV - Zelensky apre al confronto con la Russia, «se questa è l'unica opzione per portare la pace ai cittadini ucraini e a non perdere vite». Lo ha detto rispondendo a una domanda del giornalista britannico Piers Morgan in una intervista postata su Youtube.
È la prima volta in tre anni di conflitto che il presidente ucraino si dice pronto a «negoziati diretti» con Vladimir Putin. Ha anche aggiunto che avrebbe accettato una "riunione con quattro partecipanti», senza tuttavia precisare quali fossero: si immagina parli di Russia, Stati Uniti e Unione Europea.
La differenza parrebbe averla fatta il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, che avrebbe già un dialogo «in corso» con Mosca. Il presidente americano ha posto come condizione per fornire delle armi all'ucraina la possibilità di estrarre delle terre rare per avere dei minerali strategici per la tecnologia industriale. Zelensky si è detto anche pronto a ricevere «investimenti di aziende americane». Ne avrebbe addirittura già parlato con Trump. «Vorrei che le aziende americane sviluppassero qui questo settore», ha aggiunto.
Il tycoon non ha mai nascosto di puntare a «trovare un accordo con l'Ucraina in base al quale loro darebbero come garanzia le loro terre rare e altre cose in cambio di quello che noi diamo loro», come aveva detto Trump dallo Studio Ovale della Casa Bianca. E quando un giornalista gli ha chiesto se volesse che Kiev concedesse a Washington le sue terre rare, il tycoon ha risposto: "Sì, voglio delle assicurazioni sulle terre rare».
Le terre rare sono 17 elementi chimici - lo scandio, l'ittrio e il gruppo dei lantanoidi - utilizzati in molti apparecchi tecnologici come superconduttori, magneti, catalizzatori, componenti di veicoli ibridi, laser e fibre ottiche. Oltre un terzo delle riserve mondiali stimate si trova in Cina, ma esistono depositi consistenti anche in Russia e in Ucraina.