Londra restituisce le Chagos alle Mauritius

Erano un residuo dell'epoca coloniale britannica. Il ministro degli Esteri mauriziano celebra un «giorno indimenticabile»
Erano un residuo dell'epoca coloniale britannica. Il ministro degli Esteri mauriziano celebra un «giorno indimenticabile»
LONDRA - Il presidente americano Joe Biden ha salutato come «un accordo storico» il via libera dato oggi dal nuovo governo britannico di Keir Starmer alla restituzione delle Isole Chagos, nel mezzo dell'Oceano indiano, alle Isole Mauritius: residuo postcoloniale del Regno Unito rivendicato dal Paese africano da quasi 60 anni e che Londra aveva ripetutamente rifiutato di cedere malgrado sollecitazioni varie e anche un verdetto dell'Onu a favore delle istanze mauriziane.
In una nota diffusa dalla Casa Bianca, Biden afferma che l'intesa sdoganata ora da Downing Street (primo passo del genere dal 1997, anno della restituzione britannica di Hong Kong alla Cina) rappresenta «una chiara dimostrazione di come si possano raggiungere soluzioni pacifiche e reciprocamente benefiche di sfide vecchie di decenni attraverso la diplomazia e la partnership». Nello stesso tempo, egli evidenzia tuttavia come l'accordo preveda che la sovranità mauriziana su Diego Garcia continui ad «essere esercitata dal Regno Unito», e che quindi questa singola isola possa seguitare a ospitare una base militare condivisa da Londra con Washington: base che - nelle parole di Biden - svolge «un ruolo vitale per la sicurezza nazionale, regionale e globale» come «supporto a operazioni che gli Stati Uniti svolgono» per «la risposta rapida» a crisi varie e «il contrasto di alcune delle sfide più serie alla nostra sicurezza».
Il ministro degli Esteri mauriziano, Maneesh Gobin, si è invece limitato a celebrare «un giorno indimenticabile», segnato dal ritorno «della piena sovranità della Repubblica delle Mauritius sull'integralità del proprio territorio».





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