Il caldo ha ucciso ancora

Il termometro ha superato i 40 gradi, si cercano almeno tre turisti dei quali si sono perse le tracce
Il termometro ha superato i 40 gradi, si cercano almeno tre turisti dei quali si sono perse le tracce
ATENE - L'ondata di caldo eccezionale che sta colpendo da giorni la Grecia e Cipro sta continuando a mietere vittime. Partiamo da quest'ultima isola, che nel fine settimana ha registrato il secondo decesso di un'anziana: una 84enne è morta in ospedale sabato, secondo le autorità sanitarie nazionali. Altre tre persone sono ricoverate in condizioni serie.
Le alte temperature, anomale per il mese di giugno, hanno superato i 40 gradi centigradi e hanno favorito, abbinate ai forti venti, la propagazione di incendi. Desta particolare preoccupazione quello che divampa a sudovest della capitale Nicosia e che sta minacciando un villaggio. I pompieri sono in azione con l'ausilio di mezzi aerei inviati anche da Giordania e Grecia.
Il bilancio dei morti è più grave per quanto riguarda la penisola ellenica. L'ultima vittima in ordine di tempo è un turista statunitense, trovato privo di vita sulla spiaggia rocciosa di una piccola isola a ovest di Corfù. Da alcuni giorni non si avevano più sue notizie. I media locali ipotizzano che le temperature possano aver giocato un ruolo nel decesso, così come nel caso di un turista olandese trovato dopo quasi una settimana di ricerche e anche di Michael Mosley, il noto personaggio televisivo britannico.
Almeno tre turisti, due francesi e uno statunitense, risultano ancora dispersi nelle Cicladi.
I meteorologi hanno lanciato l'allarme: queste ondate di calore tendono a verificarsi in maniera sempre più precoce nella fase iniziale estiva e dal 2050 le temperature stagionali di Atene - già oggi una delle città più calde d'Europa - potrebbero aumentare in media di due gradi. I turisti che si recano in Grecia sono invitati a seguire le istruzioni dei servizi di emergenza e a mettersi in contatto con loro in caso d'immediato pericolo.





Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!