La proposta che non piace a Kiev: «Cedere territori per aderire alla Nato»

La proposta di Stian Jenssen, capo di gabinetto di Jens Stoltenberg, è stata avanzata durante un dibattito in Norvegia.
ARENDAL - Un suggerimento di cui Kiev non vuol sentir parlare. È quello arrivato da Stian Jenssen, capo di gabinetto del Segretario generale dell'Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg che, durante un incontro in Norvegia, ha suggerito che l'Ucraina potrebbe cedere alcuni dei suoi territori alla Russia al fine di aderire alla Nato.
La proposta di Jenssen, che ha comunque tenuto a sottolineare che la decisione sulle condizioni per raggiungere la pace spetterà in ultima istanza a Kiev, è stata avanzata durante un dibattito nella cittadina norvegese di Arendal. Il più stretto collaboratore di Stoltenberg ha anche affermato, come riportato dal quotidiano Verdens Gang, che è necessario cominciare a riflettere su quale sarà la situazione a livello della sicurezza in Ucraina una volta conclusa la guerra.
Una guerra che al momento si gioca però, ha spiegato ancora Jenssen, su ciò che l'Ucraina è in grado di riconquistare, giacché «la Russia sta facendo molta fatica a livello militare e non sembra realistico che possa impossessarsi di nuovi territori». Proprio questa mattina, stando alla viceministra della difesa ucraina Hanna Malyar le forze ucraine avrebbero riconquistato il villaggio di Urozhaine nella regione del Donetsk, nell'est del Paese. Una conquista che fa parte del piano ben più ampio di Kiev di ristabilire i confini precedenti al 2014, ma che procede più a rilento, come commentava Zelensky qualche tempo fa, di quanto si era prospettato.
La reazione di Kiev - Non si è fatta attendere una reazione da Kiev alle parole di Jenssen. Commentando l'accaduto, riporta il Guardian, il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato che discutere di una simile proposta in pubblico fosse inaccettabile e che «sarebbe ridicolo cedere del territorio per essere protetti dalla Nato. Ciò significa scegliere deliberatamente la sconfitta della democrazia, incoraggiare un criminale globale, preservare il regime russo, distruggere il diritto internazionale e trasmettere la guerra alle prossime generazioni».



