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FRANCIAIl caso Émile, il bimbo di due anni sparito da una borgata di 25 abitanti

19.07.23 - 09:36
Da undici giorni non si hanno notizie del piccolo che, uscito a giocare nel giardino dei nonni, non è più stato ritrovato
Afp - Gendarmerie Nationale
Il caso Émile, il bimbo di due anni sparito da una borgata di 25 abitanti
Da undici giorni non si hanno notizie del piccolo che, uscito a giocare nel giardino dei nonni, non è più stato ritrovato

HAUT-VERNET - In Francia - quasi - non si parla d'altro. In mezzo al disordine politico e alla guerriglia urbana che ha finito con il spegnersi prima dei festeggiamenti del 14 luglio, si inserisce un caso, quello di un bambino, scomparso da un borgata di appena 25 abitanti lo scorso otto luglio.

Si chiama Émile. Ha due anni e mezzo. Occhi marroni e capelli biondi. L'altezza è di appena 90 centimetri e al momento della sua scomparsa indossava una maglietta gialla e dei pantaloncini bianchi con dei motivi verdi. Due sabati fa i suoi genitori lo hanno accompagnato dai nonni materni, poi sono partiti. Era l'inizio delle vacanze del piccolo, originario di La Bouilladisse, nel dipartimento delle Bocche del Rodano. Sul posto, oltre ai nonni, c'erano anche una decina di persone tra zii, zie e cugini.

Nel corso del pomeriggio il bambino è uscito a giocare in giardino. Poi, intorno alle 17:15, quando la famiglia intendeva partire per fare una passeggiata, i parenti del piccolo si sono accorti che lui non era più lì. Dopo averlo cercato senza alcun esito, la famiglia ha quindi allertato la polizia intorno alle 18.

Sul posto, i gendarmi hanno sentito nei due giorni seguenti i 25 abitanti, perquisito le 30 abitazioni e i 12 veicoli che compongono la borgata di Haut-Vernet, nelle Alpi dell'Alta Provenza e a circa due chilometri dal villaggio di Vernet dove vivono 125 persone. Dei vicini hanno segnalato di aver visto il bambino su una via della borgata. Poi più nulla.

Quindi la zona di ricerche è stata ampliata. In totale 97 ettari di terreno tra bosco, campi e brughiere sono stati perlustrati da gendarmi, volontari, cacciatori ed escursionisti, con il supporto di un elicottero, una squadra cinofila, dei droni equipaggiati da una termocamera a infrarossi e della Légion étrangère specializzata nella ricerca di nascondigli. Questa particolare squadra è munita di un detettore di metalli ipersensibile, in grado di trovare in una balla di fieno un bottone o una chiusura a lampo. Ma le ricerche non danno risultati.

Nel frattempo è anche stata aperta una linea telefonica dedicata alle segnalazioni. Al momento in cui scriviamo, 1'400 chiamate sono state effettuate al numero dedicato. Il 17 luglio, poi, è stata aperta un'indagine preliminare. Si è quindi appena entrati in una seconda fase delle ricerche, in cui l'obiettivo è quello di analizzare gli elementi finora raccolti, tra cui i 1'600 agganci alla cellula telefonica e le 1'400 segnalazioni. L'accesso a Haut-Vernet da parte di terzi è vietato.

Al momento nessuna pista è esclusa.

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